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14a Medaglia d’Onore all’apriliano Tersilio Carnevali, fu un internato militare

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Soddisfazione nell’Associazione “Un ricordo per la pace” per la 14a Medaglia d’Onore conferita alla memoria del cittadino apriliano Tersilio Carnevali, internato militare in Germania durante la seconda guerra mondiale.

L’Onorificenza è stata consegnata dal Prefetto Maria Rosa Trio presso il teatro Ponchielli a Latina sabato 27 gennaio nell’ambito della  manifestazione della Giornata della Memoria organizzata dalla Prefettura di Latina in collaborazione con l’I.C “A. Volta”, l’Ufficio Scolastico provinciale e il Comune di Latina con la partecipazione del Liceo Scientifico “G.B. Grassi” e del Liceo Statale “A. Manzoni” di Latina. Presente alla consegna dell’Onorificenza il Sindaco di Aprilia Antonio Terra.

10 le Medaglie d’Onore conferite a cittadini  pontini, deportati ed internati nei lager nazisti dopo l’8 settembre 1943 e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra della Germania.

Nato a Fabriano il 20 febbraio 1923, Tersilio Carnevali era partito in guerra nell’ottobre 1942. Incorporato nel 63° Reggimento Fanteria con destinazione Balcani, dopo l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943 venne catturato dai tedeschi e deportato in Germania, internato nello Stalag IX C in Turingia. Lavorò in una fabbrica che produceva materiale bellico con turni di 12 ore giornaliere e sfruttato anche nello sgombero di macerie e in altri lavori pesanti.

A ritirare l’Onorificenza la figlia Paola Carnevali con i fratelli Fiorenzo e Maurizio. La richiesta dell’Onorificenza era partita dopo il contatto con l’Associazione “Un ricordo per la pace” che da molti anni svolge un lavoro di ricerca e divulgazione della storia dei  deportati pontini nei lager nazisti e assiste gli aventi diritto nelle richieste della Medaglia d’Onore.

Elisa Bonacini presidente di “Un ricordo per la pace : “È bene che nella Giornata della Memoria oltre all’immane tragedia della Shoah si parli anche della deportazione nei lager di milioni di persone  per motivazioni non razziali o religiose. Circa 6 milioni di persone non ebree morirono in quei campi e moltissime ne morirono dopo la liberazione, a causa delle malattie contratte in prigionia. Morivano non gassati, ma a causa  del duro lavoro, di maltrattamenti, di carenze nutrizionali e igieniche che favorivano l’instaurarsi di diverse patologie. Molti praticamente morivano di fame. Tra questi anche i nostri soldati internati in Germania. Toccanti  le  parole del figlio di Tersilio Carnevali nel ricordo dei momenti terribili subiti nel lager dal padre e dai compagni, dalla fame che dominava ogni pensiero e che portava i prigionieri per sopravvivere ad aggirarsi furtivamente di notte alla ricerca di qualche erbaccia o buccia  di patate negli scarti di cucina.  Purtroppo quest’anno nessun vivente ha ritirato l’Onorificenza; di anno in anno sono sempre più rari i testimoni del periodo di guerra. Sta alla nostra generazione portarne avanti il ricordo. Noi continueremo con il massimo impegno nella nostra opera divulgativa, sperando  che nelle scuole i ragazzi vengano stimolati ad aprire “i cassetti della memoria” delle loro famiglie per fare emergere storie che appartengono ormai ai bisnonni.  Contiamo pertanto di vedere crescere anche il numero delle medaglie d’Onore. Come Associazione ci auguriamo di poter organizzare presto tutto il materiale raccolto in filmati specifici, un lavoro imponente che meriterebbe il sostegno delle Istituzioni, a futura memoria di un passato che non deve tornare mai più.”

 

 

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