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Inchiesta sulla morte di Desirée Mariottini: Yusif Salia resta in carcere.

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Desirée Mariottini

Morte della 16enne di Cisterna Desirée Mariottini: il Tribunale del Riesame di Bari ha rigettato ieri la richiesta di scarcerazione di Yusif Salia, il 32enne ghanese fermato lo scorso 26 ottobre in una baracca del ghetto di Borgo Mezzanone, nel Foggiano, con l’accusa di aver partecipato all’omicidio di Desirèe, trovata morta in uno stabile abbandonato a Roma la notte tra il 18 ed il 19 ottobre scorso.

Al momento del fermo Salia fu trovato in possesso di ben 11 chili di marijuana, circa 200 grammi di hashish e di metadone. La decisione dei giudici di confermare il carcere per l’indagato riguarda la detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente. Una seconda istanza di scarcerazione è stata presentata dai legali del ghanese al Tribunale del Riesame di Roma in merito, invece, alle accuse di concorso in omicidio volontario, violenza sessuale e spaccio di droga. Il ricorso sarà discusso giovedì prossimo, 29 novembre.

Intanto ieri, la Procura di Roma ha affidato una perizia per svolgere una serie di accertamenti tecnici irripetibili: delle analisi sui reperti biologici per individuare le impronte digitali presenti.

Gli investigatori puntano ad isolare le impronte per individuare con esattezza chi ha avuto contatti con la giovane, trovata priva di vita in uno stabile occupato del quartiere romano di San Lorenzo.

La Procura ha dato 60 giorni di tempo al perito per completare il lavoro. Per la morte di Desirée, attualmente, sono in carcere cinque persone.

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