“Da anni inascoltati, continuiamo a sollecitare la Regione Lazio ad ottemperare alle disposizioni di legge e a indicare le volumetrie disponibili di discarica presso cui conferire i residuati di lavorazione degli impianti”. Così inizia l’intervento del patron della Rida Ambiente di Aprilia Fabio Altissimi sulla gestione rifiuti nel Lazio.
“Anni in cui abbiamo visto le discariche dei vari territori che erano destinate al conferimento di volumi di quei territori stessi (si veda per esempio Borgo Montello a Latina, la discarica di Roccasecca in Ciociaria) saturate da rifiuti provenienti da Roma. E ora le varie province si trovano senza discariche in cui conferire, esattamente come accade a Roma, in mancanza di vere soluzioni, in questi anni.
La mancanza del rispetto delle regole, anche di fronte a reiterate sentenze del Tribunale Amministrativo del Lazio (una del 2016 e una del 2018) sono fatti di gravità tale che dovrebbero preoccupare tutti, comunque la si pensi.
La Rida Ambiente non può assumersi la responsabilità della mancata indicazione di effettivi sbocchi di discarica da parte della Regione Lazio e invitiamo i cittadini a riflettere sul fatto che lo stesso modello si sta ripetendo anche oggi, nella discarica di Colleferro.. Anche qui, impianti privati che lavorano i rifiuti di Roma conferiscono e saturano i volumi destinati ai territori e che nello specifico dovevano servire da supporto anche all’ambito territoriale in cui si trova la Rida Ambiente. E mentre ciò accade, la Rida Ambiente viene tenuta fuori dalla chiusura del ciclo dei rifiuti con la pretesa di anticipazioni al di fuori delle normali dinamiche finanziarie e di mercato e che, soprattutto, prevedono l’anticipato versamento di oneri quali post gestione, ecotassa, benefit ambientali e Iva per far fronte alla spesa corrente della società. Fatto questo assolutamente anomalo su cui la Regione Lazio, guidata dal Presidente Nicola Zingaretti, sorprendentemente tace e acconsente.
Quando chiediamo alla Regione di intervenire, attraverso l’ufficio di Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo rifiuti, ci viene risposto che l’ente non avrebbe la possibilità di entrare nelle “scelte di gestione contrattuale”. Una tale impossibilità non si è rilevata in passato verso altri soggetti. Si veda ad esempio la determina G08295 del 2 luglio 2018 nella quale si conferisce il potere (o il “super potere”, verrebbe da dire) al privato gestore della discarica privata di “Fosso Crepacuore” a Civitavecchia di ridurre fino a sospendere il conferimento presso i propri impianti ai comuni che non pagano entro novanta giorni.
Preso atto che la grave e perdurante inottemperanza della burocrazia regionale ci costringe a conferire i nostri residuati di lavorazione fuori regione con maggiori oneri per i cittadini, Rida Ambiente, ovviamente, declina ogni responsabilità per questi e altri gravi fatti, sia dal punto di vista ambientale sia per quanto riguarda la salute pubblica dei territori interessati, sia infine sotto il profilo erariale. Là dove le regole non vengono rispettate è sempre il cittadino a rimetterci. Ma, fin da ora, la Rida Ambiente non può che dichiararsi estranea e, malgrado i tanti sforzi profusi, vittima al pari dei cittadini per quanto è accaduto e sta accadendo da alcuni anni a questa parte”.