All’indomani dell’esito del reclamo sulla class action, la Società Acqualatina guarda in prospettiva ed auspica l’inizio di una nuova fase.
“L’ordinanza della corte di appello di venerdì – dichiara l’Ad Besson – è una grande opportunità: cambiare prospettiva e porre finalmente al centro la qualità del servizio.
Parliamo di fatti concreti, di cosa bisogna migliorare, delle priorità per risolvere le problematiche che rimangono, e di come cambiare in meglio la vita dei cittadini fornendo servizi più efficienti. Di come creare valore per la collettività.
Da parte nostra, è su questo che ci vogliamo misurare, e lo stiamo facendo: con grandi investimenti che hanno messo in sicurezza tutto il sistema e risolto per sempre il problema della disponibilità idrica, aprendo un grande cantiere per consegnare alle generazioni future una rete efficiente e tecnologicamente avanzata, lo facciamo offrendo nuovi servizi innovativi che rendono più semplice per i cittadini ottenere il servizio, e molto altro abbiamo intenzione di fare.
Ma è necessario lavorare sui fatti e partire da un rapporto che si basi sul confronto e la fiducia.
La chiusura della vicenda class action, oltre a decretare la legittimità del nostro operato, elemento fondamentale per la considerazione dei cittadini nei nostri confronti, ci conferma che stiamo percorrendo la strada corretta, che mira a creare un servizio migliore per la collettività, misurandosi con le esigenze crescenti di un’utenza attenta e informata e preparando per le future generazioni un territorio che possa contare su un servizio idrico ancora più efficiente e vicino alle loro esigenze.”
“La missione del gestore di un servizio pubblico essenziale, come Acqualatina – interviene il Presidente Lauriola – è lavorare per creare valore per i cittadini confrontandoci a tutto tondo. A questo proposito, vorrei fare un appello, alle Istituzioni, in primis i Sindaci, alle Associazioni, a tutti coloro che sono a diverso titolo impegnati nell’interesse collettivo: applichiamoci nella costruzione.
Apriamo un confronto: è l’unica strada da perseguire ed è quello a cui ci deve chiamare il senso di responsabilità verso i cittadini e il territorio.
Non è certamente dal conflitto che si può migliorare un servizio così importante come quello idrico.”