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“A Natale famiglie unite, il nucleo solido della comunità”

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Il vescovo Mariano Crociata ha firmato la Lettera alle Famiglie in occasione del Natale.

Un messaggio prezioso, quello del Vescovo, che rimarca come le famiglie siano «il tessuto meno appariscente ma più solido delle nostre comunità», e che comunque formano e costruiscono la Chiesa non solo quando partecipano alle celebrazioni. Non manca il riferimento, perché non sono dimenticate nell’azione pastorale, alle «famiglie che hanno conosciuto l’esperienza della separazione o che hanno costituito una nuova unione rivelatasi stabile e duratura».

Lettera alle famiglie in occasione del Natale

Il Natale è un’occasione speciale di raduno e di festa per voi, care famiglie. Quest’anno desidero raggiungervi con una lettera per porgervi il mio augurio e manifestarvi il mio profondo affetto.

Voi famiglie siete il tessuto meno appariscente ma più solido delle nostre comunità. Lo vedo quando ho occasione di celebrare la S. Messa domenicale nelle parrocchie della nostra Diocesi: in coppia, da soli o con i bambini o i figli più grandi, partecipate all’Eucaristia formando spesso la presenza più viva e coinvolta dell’assemblea. In realtà la celebrazione domenicale è solo il momento più solenne di una appartenenza ecclesiale e di una vita cristiana che si distende lungo tutta la settimana nella vostra casa e in tutti gli ambienti in cui trascorrete il vostro tempo, da soli o insieme.

Il messaggio che desidero lasciarvi in questo Natale riguarda proprio questo punto: voi formate e costruite la Chiesa non solo quando venite in chiesa. È vero soprattutto per voi che la celebrazione domenicale ha bisogno della vita di ogni giorno per essere autentica ed efficace. Se non cerchiamo di essere Chiesa ogni giorno, non lo saremo nemmeno quando ci ritroviamo nell’edificio sacro della parrocchia.

Il Natale ci richiama una verità elementare ma decisiva: il Figlio di Dio viene in mezzo a noi nascendo da Maria e crescendo nella famiglia di Maria e di Giuseppe. Gesù non viene al mondo e non cresce in una chiesa o nel tempio. Il suo ambiente ordinario di vita è la casa, il laboratorio del falegname, la strada. E se pure va, come tutti i pii ebrei, nella sinagoga e al tempio, lo spazio in cui il Figlio di Dio, Gesù, conduce la sua esistenza è la casa di Nazaret. Anche per i primi cristiani, per alcuni secoli, il luogo dell’incontro della comunità cristiana non è stata la chiesa, ma la casa. La Chiesa nasce e cresce nelle case delle famiglie cristiane. Non solo allora, ma anche oggi. Accade infatti per i più che, se non si è incontrato Gesù e la fede in lui in famiglia, difficilmente tale incontro avverrà in chiesa.

Di qui allora il mio invito e il mio augurio. Il sacramento del matrimonio, che è il fondamento della vostra unione e l’anima della vostra convivenza, fa della vostra casa un luogo sacro, una chiesa, nella quale innanzitutto si forma e cresce la Chiesa di Dio. Desidero invitarvi a prendere coscienza di questa identità originaria e a trarne le conseguenze. Tutto nella vostra vita diventa dono di grazia e cammino di santificazione se compiuto alla presenza del Signore e nel suo nome: la cura delle persone e della casa, la conversazione e lo scambio dell’affetto, l’aiuto reciproco, l’educazione dei figli, il lavoro e la fatica di ogni giorno, i momenti di gioia e di festa per le ricorrenze da ricordare e i successi conseguiti, le prove della malattia e ogni altro genere di dolore. Per vivere tutto ciò nel nome e nell’amore di Gesù, bisogna trovare tempo per la preghiera e per la lettura della Sacra Scrittura, quando possibile anche in comune; e poi richiamarsi a vicenda la presenza e l’amore di Dio che non manca di accompagnare ogni momento della vita della comunità familiare.

Non voglio dimenticare quelle famiglie, tra voi, che hanno conosciuto l’esperienza della separazione o che hanno costituito una nuova unione rivelatasi stabile e duratura. Anche a voi è rivolto l’invito a fare della vostra vita e della vostra casa uno spazio per Dio, un luogo e relazioni in cui Egli stabilisce la sua presenza ed edifica la comunità dei suoi figli. E non voglio nemmeno dimenticare quelle famiglie che non hanno una casa o un lavoro sicuro. Ancor più ad esse il Signore dirige la sua premura, chiedendo a tutti di farsi carico di un aiuto premuroso e fraterno.

Un invito ancora desidero rivolgervi: con delicatezza e rispetto, cercate di diffondere questo senso di Chiesa familiare anche nelle vostre comunità parrocchiali. Dio ha voluto la Chiesa come sua famiglia e in essa si dovrebbe respirare questo clima di condivisione e di unione, anche in mezzo alle fatiche o alle tensioni che pure fanno parte del vissuto di una famiglia. Chi meglio delle famiglie cristiane può dare alle nostre comunità l’impronta dello stile familiare? Il Signore stesso vuole diffondere quello stile di familiarità e di fraternità che, per sua grazia, ha plasmato la vostra vita e vi ha reso una cosa sola in Lui.

Confido nella vostra disponibilità e nel vostro impegno, per essere Chiesa di Dio nelle vostre case e per trasmettere questo senso di famiglia alle comunità parrocchiali anche solo con la vostra presenza e, dove e come possibile, con la vostra collaborazione.

Vi giunga l’augurio di un Santo Natale e di un sereno anno nuovo, e insieme la benedizione del Bambino divino che colma di amore e di grazia l’umanità intera con l’avvento della sua presenza in mezzo a noi.

Il Signore vi benedica!

✠ Mariano Crociata

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