fbpx
HomeArchivio CronacaFalsi sacchetti biodegradabili: l’operazione della Forestale de L’Aquila e Roma passa per...

Falsi sacchetti biodegradabili: l’operazione della Forestale de L’Aquila e Roma passa per Pomezia e i Castelli Romani.

Articolo Pubblicato il :

Falsi sacchetti biodegradabili e compostabili: passa per la città di Pomezia e nella zona dei Castelli Romani l’operazione condotta ieri dai Carabinieri Forestali del Gruppo di L’Aquila e Roma, che hanno eseguito misure cautelari (perquisizioni e sequestri) presso 30 esercizi commerciali e sedi di aziende, quasi tutti riconducibili a soggetti di nazionalità egiziana, dislocati in diverse località delle province di L’Aquila e Roma.

L’attività è stata incentrata sulla commercializzazione e lo smaltimento irregolare di shoppers contraffatte. Sotto sequestro sono finite ben 8 tonnellate di sacchetti (corrispondenti a diversi milioni di pezzi), che attestavano falsamente di essere al 100% biodegradabili. Perquisizioni sono state eseguite anche in due negozi di Pomezia, due di Marino ed uno di Castel Gandolfo.

“Nell’ambito di una campagna di controlli che ha interessato l’intero territorio nazionale, coordinata dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e promossa da INTERPOL, inerente attività di contrasto allo sversamento di rifiuti in mare, – si legge nella nota stampa dei Carabinieri – il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Agroalimentare Forestale Carabinieri (NIPAAF) di L’Aquila ha individuato dei sacchetti per la spesa (shoppers) che avevano una insolita consistenza nonostante riportavano diverse scritte che attestavano essere “100% biodegradabile compostabile”.

Le analisi chimiche hanno rivelato che i sacchetti erano fatti di un polimero non biodegradabile né compostabile, rendendoli così non idonei all’utilizzo né alla commercializzazione, ed erano importati da un’unica ditta il cui proprietario è di nazionalità egiziana e commercializzati da attività di rivendita di frutta i cui proprietari hanno la stessa nazionalità.

L’Autorità Giudiziaria ha emesso decreti di perquisizione e sequestri contestando a 18 egiziani ed un’italiana i reati previsti dall’art. 517 del Codice Penale (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) e dall’art. 256 del D. Legislativo 152/2006 (gestione illecita di rifiuti).

I Carabinieri Forestalo hanno individuato l’importatore e sono risaliti alla documentazione doganale che già li indicava come “sacchetti in polietilene per frutta e verdura” e che, quindi, non erano da immettere sul mercato poiché riportavano, falsamente, la scritta “biodegradabile” e avrebbero causato inquinamento ambientale poiché l’ignaro consumatore, indotto in errore dalla scritta, li avrebbe riutilizzati per l’avvio al compostaggio di rifiuti umidi.

Nel corso delle perquisizioni, avvenute contemporaneamente in trenta attività commerciali e ditte, sono state sequestrate 8 tonnellate di sacchetti corrispondenti a diversi milioni di pezzi che vengono, così, sottratti alla dispersione in ambiente. Da luglio 2018 ad oggi, risultano essere stati importati oltre 10 milioni di sacchetti”.

spot_img
ARTICOLI CORRELATI

NOTIZIE PIù LETTE