Epilogo dell’operazione “Antium”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma: sotto sequestro finiscono beni per oltre un milione di euro tra Anzio, Nettuno ed Aprilia, riconducibili ad alcuni componenti della cosca Gallace. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma e della Questura capitolina questa mattina hanno eseguito un provvedimento di confisca – emesso dalla Corte di Appello e divenuto definitivo all’esito di una pronuncia della Suprema Corte di Cassazione – di immobili, aziende, auto, rapporti finanziari e polizze assicurative, per un valore complessivo di circa un milione e 300mila euro. L’operazione, come detto, costituisce l’epilogo dell’operazione “Antium” e vede coinvolte 7 persone e alcuni membri delle loro famiglie, coinvolte in passato in attività di traffico di droga e alcune ritenute affiliate alla nota cosca della ‘ndrangheta.
L’Autorità giudiziaria ha applicato la sorveglianza speciale di polizia con obbligo di soggiorno per 3 anni ad Angelo Gallace, Umberto Romagnoli e Liberato Tedesco; per due anni, a carico di Alessandro Romagnoli, Tiziano Romagnoli, Francesca Romagnoli e Giuseppe Profenna, quest’ultimo, non colpito da confisca.
Sotto sequestro questa mattina all’alba sono finite 9 unità immobiliari (6 fabbricati e 3 terreni), situate ad Anzio, Nettuno e Cappadocia (in provincia de L’Aquila), oltre ad una quota di un ulteriore terreno situato ad Aprilia. Sigilli anche ad una ditta individuale che gestiva delle palestre e ad un’attività di commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi.
“Gli specialisti della Divisione Polizia Anticrimine – Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali e del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno ricostruito la “carriera criminale” e analizzato la posizione economico-patrimoniale di 7 persone (unitamente a quella dei membri dei rispettivi nuclei familiari) coinvolte, in passato, in strutturate attività di traffico di droga e talune ritenute affiliate, ovvero contigue, a una cosca di ‘ndrangheta.
“Tra queste, – spiega la Finanza – spiccano le posizioni di Angelo Gallace (classe 1966) e Liberato Tedesco (classe 1942), condannati in primo grado, nel 2013, dal Tribunale di Velletri per aver fatto parte di un’associazione di stampo mafioso, quali vertici di un’articolazione della ‘ndrina “Gallace-Novella”, operativa nei Comuni di Anzio e Nettuno.
In tale contesto: Gallace, inteso “Titì” o “lo Scoppolato”, era incaricato dello spaccio di sostanze stupefacenti; Tedesco, che, tra l’altro, ha scontato una pena di 24 anni di reclusione per omicidio e altri fatti avvenuti nel 1974 nell’ambito della c.d. “Faida di Guardavalle”, svolgeva funzioni di raccordo logistico del sodalizio, fornendo supporto ai latitanti della cosca sul litorale laziale.
In rapporto con esponenti di spicco del citato clan, operava, nel commercio di cocaina, Romano Malagisi (classe 1961).
Gli altri destinatari della confisca oggi in esecuzione sono Umberto Romagnoli (classe 1947), Alessandro Romagnoli (classe 1980), Francesca Romagnoli(classe 1983) e Tiziano Romagnoli (classe 1989).
I beni riconducibili ai proposti che entreranno definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato sono:
9 unità immobiliari (6 fabbricati e 3 terreni), site in Anzio (RM), Nettuno (RM) e Cappadocia (AQ) e la quota di un ulteriore terreno, ubicato ad Aprilia (LT);
6 auto e 3 motoveicoli;
1 ditta individuale, esercente l’attività di “gestione di palestre”;
l’intero patrimonio aziendale di 1 società, esercente l’attività di “commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi”;
9 tra rapporti finanziari e polizze assicurative,
per un valore complessivo di stima pari a circa € 1.360.000.
Oltre alla misura di natura patrimoniale, nello stesso procedimento di prevenzione l’Autorità giudiziaria aveva già applicato quella personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno: per tre anni, nei confronti di Umberto Romagnoli, Angelo Gallace e Liberato Tedesco;
per due anni, a carico di Alessandro Romagnoli, Tiziano Romagnoli, Francesca Romagnoli e Giuseppe Profenna (quest’ultimo, classe 1974, non colpito da confisca)”.