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Indagine Altroconsumo sui treni: 4 su 10 in ritardo spesso di oltre 10 minuti, Roma-Nettuno tra le peggiori

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“Vita dura per i viaggiatori pendolari in Italia che non prendono l’auto: quattro treni su dieci in ritardo, spesso di oltre 10 minuti. La situazione, dal 2015 a oggi, è peggiorata. Ritardi cronici e cancellazioni funestano la vita quotidiana di chi va al lavoro scegliendo il trasporto su rotaia”.

Lo rileva in un’indagine Altroconsumo da cui si evince “che più di 250 treni in dieci giorni sono arrivati in ritardo anche di 20, 30, 40, 50, fino a 100 minuti. Quadro è peggiorato rispetto alla precedente inchiesta di Altroconsumo del 2015: i treni non puntuali sono aumentati del 6%. Oppure la corsa si è volatilizzata: cancellazioni per il 2% dei treni – 46 corse – su oltre 2.500 presi in considerazione.

La fotografia che emerge dall’indagine di Altroconsumo sui treni locali in nove stazioni di Milano, Roma e Napoli segnala un semaforo rosso costante e brutte notizie per chi deve rispettare la puntualità sul posto di lavoro. Per dieci giorni monitorati 2.576 treni al binario di arrivo: documentato per il 39% dei treni un ritardo di più di 5 minuti, per il 19% oltre 10 minuti e per il 10% oltre 15 minuti.

Ogni città ha una situazione a sé, sempre a tinte fosche. Milano e Napoli hanno le performance peggiori: i ritardi dai dieci minuti in su sono rispettivamente il 25% e il 24%. Mentre a Roma si scende all’8%. Risultati comunque da pesare: la Lombardia non va bene, ma è anche l’unica regione fra queste in cui c’è stato un aumento di pendolari (già tanti) – da 650mila al giorno nel 2011 a 735mila nel 2017 (+13%) – e che non ha ridotto le tratte (almeno, tra 2010 e 2017). Napoli registra gli stessi ritardi, con un peggioramento del quadro più macro in Campania: taglio del 15% dei treni tra 2010 e 2017 e riduzione dei pendolari (ora 279mila) del 40% rispetto al 2011. Nel Lazio la situazione è di stallo, con pendolari – 540mila – invariati negli anni.

Per quanto riguarda l’inefficienza nessuno batte la Nettuno-Roma: 58% di ritardi oltre i 5 minuti, 45% oltre i 10 minuti e 25% dei convogli che arriva oltre un quarto d’ora dopo.

Il caso Trenord è esemplificativo nella carenza cronica di puntualità di servizio: alcuni treni hanno fatto l’en plein: sono sette, tutti per Milano, sempre in ritardo ben oltre i 10 minuti. C’è poi il treno fantasma: il Luino-Milano Garibaldi, non è mai arrivato sei giorni su dieci. Forse sostituito da un bus ma il piano di efficientamento di Trenord non era ancora in vigore durante le rilevazioni. Il piano applicato dallo scorso dicembre prevede la riduzione di alcune linee serali e festive e la sostituzione di treni in orari non di punta con bus: 139 corse che trasporterebbero meno di 50 passeggeri; una misura scelta per far respirare un sistema sovraccarico che ha invece scatenato le proteste dei pendolari coinvolti. Altroconsumo ha incontrato Trenord e Regione Lombardia per segnalare le criticità del piano: capillarità del servizio, tempi di percorrenza più lunghi, rischi di minore puntualità. Nei prossimi mesi l’organizzazione di consumatori, che ha già vinto una class action contro Trenord per i disservizi emergenziali cronici del dicembre 2012, seguirà il monitoraggio sull’efficienza del servizio chiedendo garanzie per gli utenti coinvolti”, conclude il comunicato stampa.

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