Nella mattinata odierna i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma, quelli Forestali di Roma e Latina e gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, hanno eseguito una serie di misure cautelari personali e reali emesse dal Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di 13 custodie cautelari agli arresti domiciliari, 10 obblighi di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e il sequestro preventivo di 25 autocarri. I reati a vario titolo contestati riguardano il traffico illecito di rifiuti, corruzione, furto aggravato, peculato.
Il blitz, scattato alle prime luci dell’alba, ha visto impiegati circa 200 uomini tra militari e agenti su diversi obiettivi tra Roma e Cisterna di Latina.
L’operazione costituisce l’esito di un’articolata attività di indagine avviata alla fine del 2017 sul Centro di Raccolta AMA di Mostacciano dalla Polizia Locale di Roma Capitale, anche a seguito di alcune segnalazioni su presunte irregolarità.
L’indagine, successivamente sviluppata con i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria di Roma e quelli Forestali di Roma e Latina, coordinati dalla Procura della Repubblica, ha consentito di porre fine ad una vera e propria attività continuativa ed organizzata per il traffico illecito di rifiuti.
Le attività tecniche condotte, i riscontri sul campo e i mirati controlli eseguiti hanno consentito di ricostruire un’intera filiera illegale per la gestione di rifiuti metallici, speciali ed urbani, che aveva come fulcro il CDR di Mostacciano. In particolare è stato accertato che tre dipendenti AMA, dietro il pagamento di denaro, in violazione degli obblighi derivanti dalla normativa di settore, sistematicamente consentivano a soggetti non aventi titolo – per lo più ditte commerciali, edili e artigiane – di conferire illecitamente nel CDR rifiuti provenienti da attività produttive, così evitando loro di sostenere i costi dovuti per lo smaltimento, che andavano in tal modo a gravare sulla collettività. Nei confronti delle ditte identificate si è proceduto al sequestro preventivo dei mezzi impiegati per gli illeciti conferimenti.
A margine di questa attività, le indagini hanno altresì evidenziato come – di contro – i rifiuti aventi un valore commerciale, quali quelli metallici, le apparecchiature elettriche ed elettroniche (cd RAEE), le batterie di autovetture etc. venivano invece sottratti dal CDR e rivenduti in proprio a centri rottami specializzati che li ricevevano illecitamente. Di tale condotta devono rispondere sia gli stessi tre dipendenti AMA (a cui è per tali condotte è infatti contestato il peculato), che una famiglia di etnia rom i cui componenti, con la compiacenza e la tolleranza dei medesimi tre operai AMA, abitualmente si introducevano all’interno del CRD di Mostacciano per sottrarre tal genere di rifiuti che provvedevano a monetizzare presso il “Centro rottami srl” di Cisterna di Latina (LT). Con riferimento ciò, nell’arco di 18 mesi, sono stati stimati 208 conferimenti che hanno fruttato un importo di circa 52.000 euro.