E’ venuto a mancare nella giornata di ieri il reverendo don Natale Mantovani: era stato per lungo tempo parroco a Borgo San Donato, a Sabaudia. I suoi funerali si terranno lunedì 15 luglio, alle 16.00, presso la chiesa di Sant’Anna a Pontinia. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo di Latina, Monsignor Mariano Crociata.
Il reverendo don Natale Mantovani nacque ad Ariano nel Polesine, oggi diocesi di Adria-Rovigo, in provincia di Rovigo, il 22 dicembre del 1933. Da giovane, al termine di un periodo di discernimento, entrò nella Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth (chiamati i Piamartini) per la quale emise la professione perpetua, terminati poi gli studi filosofici e teologici, il 24 giugno 1961 fu ordinato sacerdote.
Il carisma della missione lo ha accompagnato nel corso della sua vita sacerdotale con importanti esperienze in Sudafrica, fino a quando conobbe la zona di Latina, dove la sua famiglia religiosa dal 1946 è presente a Pontinia.
Nei primi Anni 70 lasciò la sua Congregazione religiosa, cui è rimasto sempre legato spiritualmente, e chiese di proseguire il suo servizio sacerdotale come presbitero diocesano e così nel 1975 venne incardinato nell’allora Diocesi di Terracina-Latina, Priverno e Sezze.
Nel 1975 fu destinato parroco di Santa Maria Assunta in Cielo a Sermoneta dove rimase fino al 1981, anche se nell’ultimo periodo chiese e ottenne di essere inviato come missionario in Australia.
Nel 1984, al suo rientro in diocesi, fu destinato come Amministratore parrocchiale della Parrocchia di San Donato vescovo e martire, a Borgo San Donato (Sabaudia), di cui nel 1987 diventò Parroco fino al 2010, quando chiese di essere collocato a riposo per motivi di salute.
Nei primi Anni Novanta ancora un’altra esperienza missionaria in Albania, dove la diocesi pontina stava sostenendo la ricostruzione di alcune opere nel villaggio di Shiroka, vicino Scutari. Qui portò a compimento la costruzione della chiesa del villaggio, con annessi locali parrocchiali, e altre opere necessarie alla vita quotidiana dei residenti. Si dedicò alla costruzione di un’altra chiesa in una località confinante. Sono stati anni impegnativi e duri, subì tre assalti per essere rapinato, sopportando anche quelle privazioni materiali come gli stessi abitanti del luogo.