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Aprilia – “I sogni del sindaco Terra sono un incubo per la città”.

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“I sogni di Terra sono un incubo per la città”. Lo afferma MovAp dopo che il Consiglio comunale ha detto si alla delibera di Rigenerazione Urbana.

Arriva in Commissione Finanze il Documento Unico di Programmazione per il triennio 2020/2022 che deve tracciare le linee di indirizzo dell’azione amministrativa per i prossimi anni. In altre parole, in questo atto devono trovare riscontro in termini di risorse disponibili ed interventi programmati i quotidiani comizi con cui il Sindaco Antonio Terra e qualche super attivo consigliere comunale pronunciano alla pubblica piazza.

Tra i vari temi, interessante il fronte delle opere pubbliche che nel c.d. Triennale trova il suo principale punto di riferimento. Ecco allora che le risorse comunali individuate tra le pieghe del prossimo bilancio per finanziare l’esaltante piano di risanamento delle periferie, per ammodernare le scuole, per costruirne di nuove, per rifare le strade e cosi via, vengono stanziati la misera cifra di 170.000 euro che rappresenta lo 0,28 % delle entrate complessive. Cifre irrisorie, e politicamente inacettabili per la nostra città, ma ancor di più se tra le previsioni di entrate il D.U.P. riporta nella voce “Contributi per permessi di costruire” la mirabolante cifra di euro 2.250.000.

I sogni del Sindaco Antonio Terra si esplicitano sul fronte delle opere da realizzare e così si passa dall’ormai noto Palazzetto dello Sport (che dovrebbe essere realizzato dai costruttori), alla realizzazione della nuova scuola Gramisci (per ben 7 milioni di euro) con risorse che dovrebbero arrivare da altri Enti Pubblici per giungere alla realizzazione di nuove piste ciclabili sempre che qualche ente superiore conceda il relativo finanziamento.

Se questo è il versante dei sogni del Sindaco Antonio Terra, la città di Aprilia vive un incubo rappresentato dall’irrealizzabilità di tutto ciò e dall’ennesima riproposizione di due soli interventi per il risanamento delle periferie rappresentanto dalle fogne da realizzare in località Sacida e Genio Civile il tutto ben sapendo che entrambe le zone sono sprovviste di depuratori che possano accogliere “l’ipotetica” rete fognaria da realizzare nel 2020.

Come nei migliori sogni tutto spostato al 2021 (per correttezza la seconda e terza annualità del c.d. Triennale non hanno alcun valore vincolante) per quanto riguarda le opere attese da anni soprattutto in periferia nonostante i proclami dell’amministrazione.

Tutta via una precisazione va fatta e riguarda le uniche opere in corso nella città ovvere quelle legate alla ristrutturazione di alcune scuole. Quelle opere frutto di finanziamenti statali richiesti nella passata consiliatura, oggi versano in grave ritardo nella realizzazione come testimoniato dalla protesta dei genitori di Selciatella e il mancato inizio dei lavori per la scuola di Zona Leda, testimonianza di incapacità del Sindaco Antonio Terra di portare a termine quel minimo sindacale di opere, peraltro finanziate da altri enti.

Infine, nonostante i “comizi” e le gli “sportelli inaugurati” sul fronte del risanamento delle periferie oltre a non essere state inserite nessuna nuova opera (solo la riproposizione di due vecchi progetti), a non essere stato previsto il fondo ad hoc, sparisce dall’elenco delle opere da realizzare quelle che l’Ato 4 avrebbe dovuto impegnarsi a fare sul nostro territorio, vedi collettore campoleone, segno di una irrilevanza politica del Sindaco Antonio Terra. Per concludere due simpatiche note sulla nuova stagione avviata con la nascita dell’URPA, la prima il mancato coinvolgimento dei consorzi nella fase della programmazione degli interventi e la seconda sulle due opere inserite nel piano. Le opere dovrebbero essere finanziate dalla Regione, la quale ha chiarito che per dare il contributo accanto al suo impegno vuole, in termini di risorse stanziate, vedere quello del Comune cosa che nel c.d. Triennale non c’è.

Sogni per alcuni ed incubi per altri.     

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