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Discariche ad Aprilia, “La politica punti il dito contro chi ha procedure aperte in Regione per Casalazzara e Lazzaria”

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Discariche ad Aprilia, il patron di Rida Ambiente Fabio Altissimi interviene attaccando la politica locale e regionale.

“Sorprendono le dichiarazioni della politica, in particolare degli esponenti del Pd sulla questione discariche ad Aprilia. Così come ci spiace il tentativo di alcuni di accostare alla nostra azienda la volontà di realizzare una discarica sul sito di La Cogna. E’ bene precisare invece che la procedura per un’eventuale discarica su quel sito è stata chiusa con parere negativo sia in Comune che in Regione, mentre invece pur avendo ricevuto parere negativo dalla Conferenza dei servizi Comunale, la procedura per il sito di Casalazzara riconducibile ai noti gruppi imprenditoriali del settore  è ancora aperta alla Pisana.

Non vorremmo dunque che quello che dalle dichiarazioni degli esponenti politici locali viene rigettato sul territorio poi, come spesso successo in passato, venga autorizzato a Roma. Presso la Regione infatti è ancora pendente, oltre a ECOSICURA a  Casalazzara, anche Il progetto di ECOPARCO a  Lazzaria, dove la proprietà del fondo  fa  capo alla Famiglia Cecchini di Velletri,  e sono in fase di Valutazione Impatto Ambientale per 1.300.000 mc di rifiuti da abbancare.

Mentre a Borgo Montello, nonostante i pareri negativi di Arpa e del Consiglio Comunale, il sindaco Coletta sempre più vicino al Pd, ancora non ha emesso come da più parti consigliato  un’ordinanza di chiusura del sito per questioni di pubblica sicurezza e di igiene urbana, stoppando così ogni tentativo di nuovi ampliamenti attualmente ancora in valutazione presso la Conferenza dei Servizi della Regione Lazio.

Per quanto riguarda infine l’area di La Cogna, si sottolinea che la Paguro Srl proprietaria dei terreni è in attesa del via libera alla Caratterizzazione su un sito che presenta diverse criticità dovute ad attività antecedenti all’acquisto della suddetta società. Per cui appare quanto meno urgente e necessaria un’opera di caratterizzazione, visto anche lo studio  epidemiologico della Asl relativo all’accertamento dello stato di salute della popolazione, redatto ad aprile 2018, che: pur non riconducendo le complessità a specifici fattori di natura ambientale, ha evidenziato un eccesso di mortalità per patologie neoplastiche nella zona”.

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