“Ringrazio il Centro Operativo della Dia di Roma e il suo capo Colonnello Francesco Gosciu per la complessa e raffinata operazione di confisca dei beni di Vincenzo Zangrillo, imprenditore di Formia, secondo gli investigatori legato al clan dei Casalesi. E’ di grandissima importanza la decisione della Corte di Appello di Roma che ha confermato l’impianto accusatorio formulato dalla Dia. Il basso Lazio è da decenni un territorio privilegiato di influenza camorrista. Una camorra imprenditrice che trova la disponibilità di alcuni investitori e professionisti, alimentando quell’area grigia in grado di garantire il riciclaggio di soldi e l’inquinamento dell’economia pulita. Nel sud pontino operano clan campani come l’alleanza di Secondigliano, il clan Moccia e le strutture criminali eredi del clan dei Casalesi. Aggredire i patrimoni illeciti delle mafie, restituire alle comunità locali i beni confiscati sono la nuova frontiera per una rigenerazione sociale ed economica dei territori”.
Così in una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio.