Intimidazioni a commercianti ed imprenditori del litorale romano, tra Ardea, Pomezia e Torvaianica: arrivano le prime condanne per l’inchiesta “Equilibri”, condotta nel giugno del 2019 dai Carabinieri del Ros e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il giudice per le udienze preliminari di Roma, ieri, ha condannato in primo grado sei persone, con pene detentive che vanno dai 14 ai 7 anni di reclusione. In quattro, invece, sono stati assolti; per due di loro è stata disposta l’immediata scarcerazione.
Il Gup ha riconosciuto anche un risarcimento danni all’associazione antimafia “Antonino Caponnetto” e ad “Sos Impresa Lazio”, che si erano costitute parte civile nel processo. I danni verranno quantificati in sede civile.
Gli investigatori, esattamente un anno fa, riuscirono a disarticolare un sodalizio mafioso che operava nell’area metropolitana romana, in particolare nei Comuni di Ardea, Pomezia e Torvaianica. “Il clan – secondo gli inquirenti – aveva determinato un pesante clima di intimidazione ai danni di commercianti e imprenditori locali, costretti a subire estorsioni attraverso attentati dinamitardi e minacce.
Allo scoperto era venuto fuori anche un consistente traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish), importate dalla Colombia e dalla Spagna, grazie ad alleanze con gruppi criminali camorristici e siciliani.