Il sociologo e ricercatore Eurispes, Marco Omizzolo, da sempre in prima linea contro il fenomeno del caporalato nelle campagne pontine, vittima dell’ennesimo atto intimidatorio. Omizzolo – è lui stesso a raccontarlo su Facebook – ha ricevuto questa mattina attorno alle 8.00 una chiamata anonima. Dall’altro capo del filo una voce maschile e dal dialetto campano: “Smettila di rompere con le mafie, ci stai facendo perdere la pazienza” gli viene intimato al telefono, con minacce ed accuse. “Denuncerò tutto alla polizia, non mi faccio intimidire da nessuno. – scrive Omizzolo nel post – Sono solo vigliacchi senza dignità”.
Questo il testo integrale del suo post, pubblicato questa mattina:
“Qualcuno chiama alle 08.00 del mattino. Numero sconosciuto. Voce maschile e dialetto napoletano piuttosto marcato. Dice che devo smetterla di ‘rompere i coglioni con le mafie e tutte queste cazzate perché ci stai facendo perdere la pazienza’ (traduzione mia). Continua con altre minacce e accuse. Lo avverto (con toni e parole, devo dire la verità, poco carine) che denuncerò tutto alla polizia e che non mi faccio intimidire da nessuno.
Lui dice ‘nu mme ne fotte nu cazz’ o qualcosa del genere. ‘Allora se sei così coraggioso dimmi come ti chiami’. Attacca subito dopo. Sono solo vigliacchi senza dignità”.