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Covi19, Confimprese Latina: “Sospendere l’ordinanza regionale e attivare subito un tavolo di concertazione”

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L’ordinanza regionale con le nuove limitazioni in provincia per l’impennata di casi di coronavirus fa ancora discutere.

“Un provvedimento che, emanato così improvvisamente e senza un minimo margine temporale per il relativo adeguamento, non fa altro che andare, ulteriormente, ad aggravare, ed in qualche caso ad affossare definitivamente, la già critica situazione in cui versano le attività della Provincia di Latina che sulle feste private basano gran parte del loro lavoro”.
E’ questo in sintesi il commento di Antonio Di Ciaccio, Presidente Provinciale di Confimprese Latina che, in rappresentanza degli alberghi del Golfo di Gaeta ed altre strutture similari, evidenzia che con l’Ordinanza n. Z00063 dell’8 ottobre scorso emanata dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti, di fatto sono costretti ad annullare – dalla sera alla mattina – qualsiasi festa (matrimoni, feste successive a cerimonie religiose, compleanni, ecc….) o meglio ne limita la partecipazione a soli 20 partecipanti.
Non entrando nel merito e nella finalità del provvedimento ai fini sanitari, gli imprenditori ne evidenziano, comunque, l’inopportunità dal punto di vista della tempistica di emanazione/attuazione, ovvero senza preavviso e senza tempi di adeguamento, visto che per tutti gli eventi previsti – già da tempo prenotati – sono state effettuate sia le relative assunzioni di personale che gli approvvigionamenti necessari.
Gli albergatori fanno notare che, durante il periodo estivo, la corretta applicazione delle norme igienico/sanitarie previste ha fatto sì che nessun caso di contagio si sia sviluppato, sempre nella Provincia di Latina.
A questo si aggiunge che mentre per loro si impone un numero massimo di partecipanti per altre strutture tale limitazione non è prevista dovendo rispettare solo il numero di coperti per tavolo.
Per questo gli imprenditori in questione chiedono la sospensione dell’atto della Regione Lazio nonché di attivare, a strettissimo giro, un tavolo di concertazione con le istituzioni preposte il tutto al fine di tutelare non solo le proprie attività ma anche il personale nonché il relativo indotto

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