Quando un mito è planetario, non c’è tempo che regga. E, sia nel calcio sia nella vita, i personaggi più rappresentativi non smettono di occupare un ruolo importante nella memoria del pubblico delle grandi occasioni. In questo ambito, parlare di Diego Armando Maradona è sempre attuale, soprattutto quando si avvicina il suo sessantesimo compleanno, che avrà luogo il 30 ottobre. L’ex calciatore argentino, oggi allenatore del Gimnasia y Esgrima de la Plata, sarà ricordato in tutto il mondo per il suo sesto decennio di vita e ancora oggi gli amanti del calcio, persino i più giovani, sono consapevoli della sua grandezza.
Colui che ha reso grande il Napoli dopo essersi trasferito sotto il Vesuvio dal Barcellona, una delle outsider nell’attuale edizione della Champions League secondo le principali scommesse sul calcio online oggigiorno, è per molti il più grande calciatore della storia. Nato nel misero quartiere di Villa Fiorito e capace di arrivare al calcio professionistico a soli 15 anni, il Pelusa, come lo chiamavano da piccolo, è stato il primo grande rivoluzionario del calcio, arrivando non solo a innamorare i tifosi con il suo gioco ma anche a mantenere la sua famiglia con il proprio salario senza ancora essere maggiorenne. Abile come pochi con la palla al piede, l’argentino sarebbe stato grande al Boca Juniors, squadra del suo cuore, prima di approdare al FC Barcelona, dove per via di un grave infortunio alla caviglia e un’epatite non riuscì a incidere.
Tuttavia, grazie alla folle pensata del presidente del Napoli Corrado Ferlaino, con la maglia azzurra Maradona diede vita al periodo più grande di gloria per i partenopei, che grazie a lui vinsero gli unici due Scudetti della loro storia e una Coppa UEFA. L’argentino creò un legame assoluto all’ombra del Vesuvio, diventando praticamente un napoletano a tutti gli effetti e arrivando a essere tutt’uno con la città e i suoi abitanti. E fu proprio durante il suo periodo al Napoli che il numero 10 sudamericano non solo arrivò ai suoi livelli più alti di rendimento ma riuscì anche a conquistare il mondiale del 1986 con la maglia della nazionale argentina, con esibizioni indimenticabili come quella contro l’Inghilterra nella quale segnò una storica doppietta.
Uomo squadra dal talento cristallino, Maradona non fu solamente un calciatore ma anche un vero uomo carismatico il cui magnetismo trascendeva il calcio. Autore di goal impensabili, come quello su punizione alla Juventus proprio con la maglia del Napoli, e sempre pronto a battersi per i suoi compagni in campo e fuori, l’argentino avrebbe creato uno spartiacque nella storia del calcio. Dopo di lui il numero 10 ha assunto un’importanza particolare, tanto che lo stesso Napoli ha deciso di ritirarlo per non permettere più a nessuno d’indossare una maglia ormai ritenuta sacra, mentre nella nazionale argentina in tanti hanno provato a emularlo, ivi compreso Lionel Messi, senza riuscirci.
In occasione del suo sessantesimo compleanno, in tanti illustri rappresentati del calcio di un tempo, oltre che giocatori attuali, hanno voluto far arrivare il loro omaggio a un calciatore unico, che ancora oggi innamora attraverso i video delle sue giocate.