Violenta, aggredisce e rapina una prostituta: la Polizia di Latina arresta un 25enne tunisino. Nelle scorse ore, gli agenti della Squadra Mobile hanno identificato – grazie anche al riconoscimento foto segnaletico della vittima – e sottoposto a fermo lo spietato autore della violenza sessuale e della rapina consumata, lo scorso mercoledì, proprio nella Giornata contro la Violenza sulle Donne, ai danni di una giovane prostituta rumena. I fatti sono accaduti in via del Crocifisso, nella zona di Borgo Piave. La donna, sotto la minaccia di un coltello a serramanico, era stata anche rapinata dell’incasso, circa 300 euro. L’aguzzino aveva malmenato la giovane, causandole ecchimosi al volto e in tutto il corpo, poi l’aveva costretta ad un rapporto sessuale.
“Sono state ore di indagini fitte e ininterrotte – spiegano dalla Questura – quelle che hanno consentito agli uomini della Squadra Mobile di individuare e sottoporre a Fermo di Polizia Giudiziaria l’autore degli spregevoli ed efferati reati consumati ai danni di una giovane donna rumena, dedita alla professione del meretricio in strada.
La vittima, resa particolarmente vulnerabile anche per il fatto di trovarsi da sola su strada periferica e poco illuminata, veniva colpita proprio nella Giornata mondiale Contro la Violenza sulle Donne.
K.R. cittadino tunisino classe 1995, ora indiziato dei reati sopra enunciati, con fredda determinazione aveva dato esecuzione al suo piano criminale, palesando grande crudeltà nell’infierire violentemente su una donna, già per suo status, estremamente esposta.
Non pago di averle sottratto il denaro, 300 euro frutto della sua attività di strada, aveva infierito con la feroce protervia di un aguzzino, malmenandola al punto da causarle ecchimosi al volto e in tutto il corpo. Culminava poi il crescendo di squallida spietatezza consumando la violenza carnale cui la giovane, costantemente minacciata con un coltello a serramanico, non si era potuta sottrarre.
Nonostante l’incubo vissuto, la ragazza aveva mantenuto tuttavia la lucidità necessaria a farle annotare gli elementi utili agli investigatori per risalire al truce aggressore.
Quando è stata poi convocata presso gli Uffici della Squadra Mobile, ha riconosciuto, in un fotogramma di un album fotosegnaletico, l’effige del suo carnefice che indelebilmente aveva fissato nella sua memoria in quella serata da incubo. L’uomo è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria cui dovrà rispondere per le sue gravi condotte antigiuridiche”.