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Indagine CNA sulle aspettative delle imprese. Una su quattro teme di chiudere nel 2021

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Insieme a quella sanitaria la crisi economica è il vero problema del nostro paese. Il 2021 o è l’anno della ripresa o della chiusura. Serve che a tutti i livelli le istituzioni sostengano programmi d’investimento oltre che di assistenza. Fondamentale il rapporto con gli istituti di credito per l’erogazione di nuovi prestiti per la ristrutturazione della liquidità. E’ con queste parole che il direttore di CNA Latina, Antonello Testa, evidenzia quanto emerso dall’indagine: Pensare a un futuro senza Covid. Le aspettative delle imprese per il 2021.

 Condotta da CNA nell’indagine emerge che una piccola impresa su quattro teme di chiudere se l’attuale stato di difficoltà dovesse protrarsi nei mesi a venire. Il 74,1% delle imprese coinvolte nell’indagine immagina che la caduta del prodotto interno lordo tricolore registrata nel 2020 possa essere recuperata solo parzialmente nel 2021. Il 23,1%, invece, è ottimista e crede che sia in grado di riconquistare rapidamente i livelli pre-Covid. I settori a più accentuato timore di chiusura sono il turismo (43,5% del totale), il trasporto (33,3%) e i servizi per la persona (31,7%), comparti dove tre quarti e più delle imprese hanno subito danni economici gravissimi.

 Per quanto riguarda le azioni attese sempre dall’indagine emerge che quattro imprese su cinque (il 78,7%, a essere precisi) ritengono che il governo debba garantire un adeguato sostegno alle imprese, una sorta di grido di dolore che supera il 90% nei servizi per le persone e sfiora tale quota nel turismo. Le altre priorità indicate da almeno una impresa su tre  sono gli investimenti in ricerca e istruzione, un massiccio piano di infrastrutturazione materiale e immateriale, il sostegno al reddito dei lavoratori.

 

 

 

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