Il Sindaco di Latina, Damiano Coletta, apre alla valutazione di un sito per soli inerti nel capoluogo e indica la strada: “Chiusura tombale di Montello, risarcimento per i residenti di via Monfalcone e individuazione di un secondo sito nel Sud Pontino”.
Si è svolta ieri pomeriggio la Conferenza dei Sindaci della Provincia di Latina nel corso della quale si è discusso dell’individuazione dei siti nei quali allocare gli impianti per lo stoccaggio dei rifiuti. Tra i possibili siti indicati in seguito ad una istruttoria condotta da tre tecnici incaricati dalla Provincia c’è anche un’ex area industriale di Latina che si trova al confine con il territorio comunale di Sabaudia.
“Ho espresso la mia disponibilità – dichiara il Sindaco Damiano Coletta – ad aprire alla possibile individuazione di un sito a Latina e l’ho fatto con grande senso di responsabilità. Lo stesso senso di responsabilità che ritengo debba animare tutti gli attori politici chiamati a fare scelte così importanti.
È mio dovere proteggere i miei cittadini e per questo ho chiesto che Latina possa fare una propria valutazione attraverso un accertamento dell’idoneità tecnica del sito condotto da due consulenti individuati dall’Amministrazione comunale.
La scelta può essere fatta solo dopo aver acquisito un quadro preciso e definito dell’impatto zero e ad alcune condizioni: la prima è la chiusura tombale del sito di Borgo Montello, un aspetto sul quale il Comune di Latina è sempre stato estremamente chiaro; la seconda è il riconoscimento, attraverso un iter spedito con la Regione, dei risarcimenti ai residenti di via Monfalcone; la terza è l’individuazione di un secondo sito per la Provincia di Latina che sia localizzato nel Sud Pontino, affinché il peso non ricada soltanto su un eventuale unico sito a Latina; infine, è indispensabile che in un eventuale impianto nel capoluogo possano essere conferiti solo rifiuti inerti”.
«Penso che da una difficoltà – conclude Coletta – possa sempre nascere un’opportunità e per questo sono convinto che il territorio pontino possa uscire rafforzato da questa vicenda, dotandosi di impianti a basso impatto che potrebbero permetterci di chiudere il ciclo dei rifiuti e di renderci autonomi. È questo un obiettivo che possiamo centrare soltanto se ognuno farà la propria parte e se le valutazioni verranno fatte su criteri oggettivi. Non possiamo permetterci di ragionare seguendo mere logiche politiche preconfezionate a tavolino perché oggi è in gioco il nostro futuro”.