Domenica 6 giugno alle ore 18,00, presso i Portici Comunali di Priverno, l’Associazione Palio del Tributo, con il Patrocinio del Comune, inaugura la Mostra “Costumi e Personaggi del Palio del Tributo”.
In un ambiente finalmente rispolverato da quel vuoto imposto dalla pandemia, costumi e volti rinascimentali propri dello storico Palio del Tributo di Priverno, prendono forma e raccontano storie; seppur nella loro staticità, ieratici e solenni, sembrano avere un’anima nel rappresentare i diversi personaggi del passato, le cui preziosissime informazioni ci sono pervenute grazie alla maestria dello storico locale Edmondo Angelini.
Si riaprono così i Portici Comunali del Palazzo Comunale di Priverno dopo più di un anno di chiusura assoluta dovuta alla pandemia. L’occasione è stata fornita da un evento del Palio del Tributo e precisamente dalla mostra dei costumi che le varie persone che vi partecipano indossano per le sfilate. La mostra è stata allestita a cura della presidente del Palio suddetto Valentina De Angelis e da alcune sue collaboratrici e alcuni suoi collaboratori. I costumi sopraccitati sono esposti su dei manichini appositamente predisposti per l’evento stesso. Alcuni di questi costumi sono stati già esposti a Roma in occasione di una mostra dei diversi palii che si realizzano nella nostra amata Italia.
Per quanto concerne le notizie sui costumi le notizie ad essi riferite sono scarne. Si conoscono quelle relative ai roboni della magistratura, sindaco e quattro ufficiali, nonché di alcune figure secondarie come i mandatari e servitori, non meglio precisati. Si hanno invece diverse notizie relative ai personaggi storici del Palio del Tributo, come riferisce Edmondo Angelini, noto storico di Priverno e ideatore del palio succitato. Angelini ci parla ampiamente dell’Ufficiale, del Cardinale Tolomeo Gallio, delle famiglie nobili e degli armigeri e centurioni.
Con particolare riferimento all’Ufficiale, lo storico del palio,ci informa che esso, nel periodo Rinascimentale, era colui che ricopriva un ruolo molto importante in ambito amministrativo e all’interno di ogni porta. I quattro ufficiali, insieme al sindaco, al Cardinale e al notaio costituivano le Maestranze della città privernate. Angelini prosegue la sua narrazione, riferendoci dell’illustre CardinaleTolomeo Gallio, nativo di Como, e inviato diplomatico in tutte le corti d’Europa. Nonché segretario di Papa Pio IV e Gregorio XIII. A lui si attribuisce anche la riedizione degli Statuti Comunali e l’attività governativa della terra di Priverno, nonché la costruzione del Castello di San Martino che fu adibita a sua dimora abituale.
Angelini ci riferisce anche di alcune famiglie nobili di Priverno come i Guarini, i Valeriani i De Oddis ed ancora i Zaccaeloni e i Valle.. Tolomeo Guarini appartenva a questa illustre famiglia presente a Priverno fin dal XII secolo. In seguito all’unione con i Valeriani i Guarini si stabilirono aqnche nell’abitazione che questi avevano nella piazza del Comune. Lavinia De Oddis, moglie di Tolomeo Guarini, apparteneva ad una famiglia privernate i cui membri si distinsero per la carriera ecclesiastica, notarile e militare..
La famiglia Zaccaleoni, invece ha origini nel 1451 con il matrimonio di Giovanni da Spigno Monferrato (Alessandria), con Margherita Taina di Piperno. Nel corso dei secoli, si impose per la sua potenza economica ed i valori culturali dei suoi membri, fra i quali Federico Zaccaleoni vissuto dal 1760 al 1826 e divenne uomo politico e avvocato di professione.
Gli armigeri e i centurioni, invece partecipavano al corteo storico che il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo che si recava dalla piazza comunale fino alla chiesa del patrono S.Pietro e prendevano poi parte alla Corsa all’anello, oppure alla “Corsa lunga” per la conquista del Palio conteso fra le quattro porte.