Rifondazione comunista di Anzio esprime la propria soddisfazione per la riuscita della giornata di raccolta firme di domenica 20 giugno al quartiere Europa/Anzio 2. Con tale iniziativa i firmatari chiedono la bonifica dello scheletro abbandonato a Corso Italia. In poche ore, grazie all’attivismo di alcuni residenti del quartiere, sono state raccolte circa un centinaio di firme e molte ancora se ne aggiungeranno nelle prossime settimane. Simile iniziative sono necessarie per scuotere la cittadinanza dal torpore e dalla passivizzazione in cui governi e amministrazioni hanno gettato il territorio, per riappropriarsene e rilanciarlo da protagonista.
La mancanza di pianificazione urbanistica e la totale complicità con la speculazione edilizia da parte della politica locale hanno creato il degrado ben noto a tutti nelle periferie della nostra città. L’Amministrazione comunale nel promuovere l’immagine da cartolina da dare in pasto ad un turismo mordi e fuggi, nasconde la mancanza di condizioni minime di vivibilità che spesso si registrano ad Anzio 2 come allo Zodiaco e più in generale nei quartieri popolari, dove una forte disoccupazione, la precarietà diffusa, l’assenza di luoghi di socializzazione inclusivi e di servizi, creano il contesto ideale per il proliferare di piccola e grande criminalità, disperazione e razzismo. Tutto questo lo si contrasta con la riappropriazione degli spazi sociali e il risanamento del territorio dalle sue ferite ancora aperte, come lo è l’ecomostro di Corso Italia, abbandonato da 14 anni e ridotto a discarica e acquitrino maleodorante. La bonifica è l’obiettivo minimo dei firmatari, ma il sogno sarebbe quello di trasformarlo in una struttura pubblica, dove installarvi un centro sociale polivalente che potesse essere la casa di tutti i residenti del quartiere, dove collocarvi dei presidi medici, dei centri culturali, un centro anziani, delle aule studio, dei laboratori musicali, dei centri antiviolenza ecc. In un luogo simile le tante sensibilità e culture che convivono nel quartiere potrebbero finalmente dialogare e non escludersi in reciproche ostilità come avviene oggi. Recuperare il territorio può portare occupazione buona e stabile, contribuendo a rovesciare la condizione di sofferenza che opprime da troppo tempo questo territorio, le sue classi popolari e le giovani generazioni.
Percorsi simili sono possibili in tutti i quartieri delle nostre due città, e per questo invitiamo i cittadini e le cittadine a mobilitarsi, sostenendo la petizione popolare, e a creare le condizioni per costruire mobilitazioni simili ovunque ce ne sia bisogno ad Anzio come a Nettuno. Le istituzioni prima o poi, opposizioni consigliari comprese, dovranno pur dare una risposta se si crea una mobilitazione diffusa. Quale antidoto migliore di questo al clientelismo diffuso e alla passivizzazione imperante alla base della politica locale?
Vogliamo contrastare il degrado, recuperare lo spazio urbano e metterlo a disposizione della cittadinanza., al quartiere Europa/Anzio2 e in ogni zona di Anzio e Nettuno. Rilanciamo le periferie contro la speculazione e il profitto di pochi e della politica al loro servizio, per i diritti, il lavoro, la salute, l’ambiente, l’istruzione e la cultura. Grazie a tutti coloro che sono intervenuti e in particolar modo al compagno Publio Razza.