Intitolato, questa mattina, a Velletri alla presenza del Capo della Polizia, il Prefetto Lamberto Giannini il Parco Pubblico di viale Marconi all’Assistente della Polizia di Stato, medaglia d’oro al valor civile Matteo Demenego.
Matteo Demenego il 4 ottobre 2019, a soli 31 anni, in seguito a una sparatoria a Trieste, perse la vita assieme al collega Pierluigi Rotta. A colpirli un giovane domenicano fermato in un’ordinaria attività di controllo del territorio.
Presenti alla cerimonia il Questore di Roma, il Sindaco della città di Velletri, i genitori, il fratello e la compagna del poliziotto ucciso.
Di seguito il discorso del sindaco Pocci durante l’intitolazione del Parco di viale Marconi
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Quante volte Matteo avrà attraversato il parco con la spensieratezza di un ragazzo?
Certamente non pensava che un giorno, così vicino, gli sarebbe stato dedicato alla memoria per il suo eroismo, per il suo impegno e per il suo coraggio.
La comunità di Velletri ha voluto, da subito, far sentire la propria vicinanza alla famiglia di Matteo, lo ha fatto nei terribili giorni che hanno seguito il vile attentato ma sentiva di fare un gesto più forte che andasse oltre la circostanza.
E per lasciare un segnale del sacrificio di Matto è stato deciso di dedicargli questo parco che abbiamo rinnovato, un luogo dove le bambine e i bambini torneranno a giocare da questo pomeriggio e le loro grida saranno il suono della rinascita e della leggerezza.
Deporre una lapide può sembrare un gesto antico, sarà qui come un seme resistente al tempo, le bambine e i bambini distrattamente la guarderanno tante volte per poi soffermarsi a chiedere «chi era Matteo?».
Allora, e solo allora, avrà significato questo nostro gesto, capiranno che un ragazzo come loro, che giocava in questo parco, si è sacrificato per difendere la nostra libertà avendo scelto di servire il suo Paese.
Matteo aveva davanti sa se una vita intera, l’aveva immaginata, la stava costruendo con i suoi affetti più cari, con le sue idee quelle che di un ragazzo di trent’anni ancorato a validi principi e alla condivisione dei valori della Polizia.
Forse oggi sarebbe andato al mare se non era di turno, o magari sarebbe tornato a Velletri per trascorrere del tempo con la sua famiglia e salutare gli amici. Mai avrebbe immaginato questo epilogo, una mano criminale che ha cambiato la storia di Matteo, una storia che ha prodotto tanta sofferenza, una storia che non avremmo mai voluto raccontare perché è diventata una storia sbagliata.
Intitolare il Parco a Matteo è un piccolo gesto che accomuna tutta la Città e la presenza del Capo della Polizia e di tutte le autorità qui accorse conferma il bene che vogliamo a Matteo.
Lo diciamo alla sua famiglia che più di noi ne sente la mancanza e la ringraziamo per averci donato un ragazzo così coraggioso.
E lo diciamo alla sua mamma che più di tutti sa chi era Matteo.