Anche l’Fbi ed Europol stanno collaborando con la Polizia Postale italiana nelle indagini per il massiccio attacco hacker che ha colpito il sistema informatico della Regione Lazio. Obiettivo degli investigatori, incrociando anche i dati forniti dall’estero, sarà quello di individuare eventuali similitudini con altri attacchi fatti in passato con ransomware cryptolocker avvenuti in Italia e anche all’estero. In Procura a Roma sono stati coinvolti nelle indagini due pool di magistrati: quelli dell’antiterrorismo e gli specialisti dei reati informatici. Gli investigatori stanno analizzando in queste ore i dati acquisiti nei giorni scorsi. Al momento la certezza è che l’attacco hacker è avvenuto violando l’account di un dipendente di una società in house dell’ente regionale e da qui i pirati informatici sarebbero risaliti all’amministratore di rete. Nei mesi scorsi un attacco simile ha interessato il Consiglio nazionale del Notariato.
Il calendario delle prossime attivazioni su nuove piattaforme informatiche, dopo l’attacco hacker subito dai sistemi informatici della Regione Lazio, prevede “entro 3 giorni prenotazione vaccini e Anagrafe Vaccinale Regionale; a seguire ASUR-Anagrafe Sanitaria Unica Regionale, cuore dell’Anagrafe Sanitaria condivisa con le anagrafi locali e aziendali; poi FSE-Fascicolo Sanitario Elettronico; e infine entro metà mese il nuovo sistema CUP per la gestione delle prenotazioni di esami e visite”. Lo rende noto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che parla di “uno sforzo gigantesco per recuperare la piena funzionalità del sistema che è stato attaccato”.
“Attualmente – ha precisato – visite ed esami possono essere prenotati direttamente ai centri di prenotazione delle Asl e delle Aziende Ospedaliere. L’attacco informatico non ha avuto alcuna ripercussione su tutta la rete ospedaliera e dell’emergenza-urgenza, nessun dato sanitario è stato sottratto”.