“File lunghissime e servizi al lumicino nei poliambulatori Asl della provincia di Latina”. Il consigliere regionale pontino di Forza Italia, Giuseppe Simeone, chiede un’audizione urgente in Commissione Regionale Sanità, dell’assessore Alessio D’Amato e del direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, “per comprendere – dice – quali azioni immediate si intendano mettere in atto per risolvere la cronica emergenza che contraddistingue l’offerta sanitaria in provincia di Latina. Anziani, disabili e persone affette da patologie – prosegue Simeone – da Aprilia a Latina, passando anche per Formia, Pontinia e Sezze, vengono lasciate in fila ore senza alcuna certezza di usufruire di prestazioni quali analisi di laboratorio, prenotazione delle visite, nonché per essere ricevuti all’ufficio esenzioni e per il cambio medico. Una situazione – dice – non più sostenibile e che richiede risposte rapide”.
La richiesta è stata avanzata da Simeone al presidente della commissione Regionale Sanità, Rodolfo Lena, a seguito dell’ennesima sollecitazione da parte dei cittadini in merito all’impossibilità di accedere ai servizi della Asl di Latina sui territori.
Un’emergenza che si trascina senza soluzione di sorta in ogni Comune, come riportato tra l’altro quotidianamente dalla stampa, da Aprilia a Latina, passando per Formia, Pontinia e Sezze solo per fare alcuni esempi. Cittadini costretti a recarsi all’alba presso le strutture nella speranza di riuscire a prendere il numeretto ed accedere alle prestazioni. Cittadini costretti a tornare il giorno dopo, nonostante la lunga attesa effettuata, perché i numeri disponibili per le prestazioni sono pochissimi rispetto all’utenza.
Anziani, disabili e persone affette da patologie che vengono lasciate in fila ore senza alcuna certezza di usufruire di prestazioni quali analisi di laboratorio, prenotazione delle visite, nonché per essere ricevuti all’ufficio esenzioni e per il cambio medico. Una situazione non più sostenibile che richiede risposte rapide ed immediate nell’interesse delle comunità che rappresentiamo e del rispetto del diritto di accesso ai servizi e alle cure di cui necessitano.
Si tratta di problematiche conosciute da tempo e che, a causa dell’inerzia, sono diventate strutturali. Solo in un caso, quello di Cisterna, – spiega Simeone – tale gap è stato rilevato ed affrontato nell’arco di poco meno di 48 ore con l’inserimento lampo di nuove unità, quattro per essere precisi, a supporto delle attività del poliambulatorio. Fatto che dimostra come, al di là del sacro fuoco elettorale che ne ha accelerato i tempi, se c’è la volontà le soluzioni non solo si trovano ma si attuano rapidamente.
Mi auguro – conclude il consigliere regionale – che non si debba attendere la campagna elettorale per vedere risolte problematiche che stanno minando la già debole e deficitaria offerta sanitaria in provincia di Latina. Se così fosse l’unica consolazione è sapere che ad esempio, i cittadini di Aprilia, dovranno per vedersi riconosciuto un diritto attendere il 2023. La negazione del diritto di accesso ai servizi sanitari è negazione del diritto a vivere in una società equa. I cittadini non possono continuare a pagare l’inefficienza organizzativa e programmatoria di chi, come le istituzioni a tutti i livelli, Regione ed Asl di competenza in primis, continuano a gestire la sanità come un terno al lotto”.