Tre arresti per il tentato omicidio premeditato avvenuto la notte di Ferragosto a Castel Gandolfo, nel pieno della movida. Questa mattina all’alba i Carabinieri hanno dato esecuzione alla misura cautelare del carcere – emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della Procura – nei confronti di 3 romani, tra i 25 ed i 41 anni, per i fatti avvenuti il 15 agosto dello scorso anno nel parcheggio di un noto ristorante sulle rive del Lago Albano. Quella notte vennero esplosi 6 colpi di arma da fuoco che, fortunatamente, non attinsero nessuno delle decine di giovani che erano presenti. I tre arrestati – secondo gli inquirenti – avrebbero organizzato l’azione di fuoco come rivalsa nei confronti di un 30enne con il quale avevano avuto, circa un’ora e mezza prima, una colluttazione nello stesso locale. Anche la vittima è stata indagato in stato di libertà per favoreggiamento personale, “per aver rilasciato – spiegano i Carabinieri – dichiarazioni elusive nel corso delle indagini”.
I tre arrestati sono ritenuti “gravemente indiziati di tentato omicidio premeditato e danneggiamento con una pistola illegalmente detenuta. L’indagine è stata avviata dai Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Castel Gandolfo a seguito dell’azione di fuoco che, nella notte dello scorso ferragosto, ebbe come teatro il parcheggio di un noto ristorante presso il Lago Albano di Castel Gandolfo, allorquando furono esplosi 6 colpi di arma da fuoco, ad altezza uomo che, fortunatamente, non attinsero nessuno delle decine di giovani ivi presenti, conficcandosi in alcune autovetture parcheggiate.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno consentito di raccogliere un rilevante ed univoco quadro indiziario in ordine alla dinamica ed al movente dell’efferato tentativo di omicidio.
I tre arrestati avrebbero organizzato l’azione di fuoco – prelevando una pistola calibro 45 a Roma – come rivalsa nei confronti di un 30enne con il quale avevano avuto una colluttazione per futili motivi circa un’ora e mezzo prima nello stesso locale.
Lo stesso 30enne è stato indagato in stato di libertà per favoreggiamento personale, per aver rilasciato dichiarazioni elusive nel corso delle indagini.
Tutti gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile”.