ARDEA – Oltre quattro chilometri di litorale, su nove totali, non possono essere dichiarati idonei alla balneazione. Lo ha stabilito la Regione Lazio, mentre, spiega il sindaco, Mario Savarese, l’ordinanza comunale dello scorso 18 maggio “è stata un atto dovuto. Ciò non vuol dire – prosegue il primo cittadino – che le spiagge di Ardea non siano fruibili: anzi, il mare è pulito in tanti tratti del litorale”.
Secondo il sindaco l’origine del problema sta nei Comuni che “sversano le proprie acque all’interno dei canali che poi sfociano nel mare” e chiede quindi l’intervento della Regione Lazio per la rimozione delle cause di inquinamento. “Ardea – conclude – non può essere penalizzata dai comportamenti scorretti altrui e fare ogni anno i conti con divieti che danneggiano l’economia e l’immagine del territorio”.
LA NOTA DEL SINDACO
Il Sindaco di Ardea, Mario Savarese, intende fare chiarezza riguardo all’ordinanza n. 50/2022 inerente i divieti permanenti di balneazione sul litorale di Ardea ed emessa lo scorso 18 maggio 2022.
«L’ordinanza in questione- spiega il Sindaco -è un ‘atto dovuto’ dell’Ente successivo al Decreto del Presidente della Regione Lazio che, come ogni anno, individua i tratti di litorale non adibiti alla balneazione. Il Decreto regionale, va ricordato, recepisce una serie di dati ‘storici’ relativi ai campionamenti che, in maniera periodica e dilatata nel tempo, Arpa Lazio esegue sul litorale. Ad Ardea, dunque, in base a quanto stabilito dalla Regione Lazio, oltre quattro chilometri di litorale, su nove totali, non possono essere dichiarati idonei alla balneazione. Ciò non vuol dire, però, che le spiagge di Ardea non siano fruibili: anzi, nel ricordare come il mare sia pulito in tanti tratti del litorale, non si può tralasciare il fatto che, soprattutto a Marina di Ardea, esistano spiagge libere, dunque gratuite, fruibili da tutti i cittadini e dai turisti, al fine di poter trascorrere giornate spensierate ed effettuare anche cure elioterapiche».
Secondo il Sindaco, comunque, il problema dei fenomeni di inquinamento dei canali e – di conseguenza – delle coste va affrontato con decisione: «La Regione Lazio, come peraltro chiaramente previsto nel Decreto presidenziale del 26 aprile scorso che individua le acque balneabili e non, deve intensificare, soprattutto nei Comuni che sversano le proprie acque all’interno dei canali che poi sfociano nel nostro mare, quelle ‘azioni volte alla rimozione delle cause di inquinamento ed al miglioramento delle acque di balneazione’ indicate nel Decreto stesso: Ardea non può essere penalizzata dai comportamenti scorretti altrui e fare ogni anno i conti con dei divieti che danneggiano l’economia e l’immagine del territorio. Chiediamo quindi a gran voce, offrendo anche la collaborazione degli Uffici preposti per quanto possibile, che si intervenga per effettuare maggiori controlli nei canali e nel mare, con l’obiettivo di eliminare qualsiasi tipo di inquinamento e di individuare i responsabili degli illeciti.
Al contempo- conclude il Sindaco -chiediamo pubblicamente la possibilità, alla luce di opportune indagini e verifiche tecniche, di revisionare, nei limiti previsti dalle normative vigenti e come già richiesto in varie sedi nei mesi scorsi, la mappa dei divieti permanenti di balneazione, al fine di garantire una maggiore fruibilità del mare e un maggior traino dell’economia locale, ferma restando la sicurezza e la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori del comparto balneare».