Indagini sull’uccisione del 25enne di Aprilia Leonardo Muratovic: la Procura di Velletri ha disposto un decreto di fermo per entrambi i fratelli di origini magrebine presentatisi ieri sera alle 22 presso la caserma dei Carabinieri del Gianicolense, a Roma, assieme ad un avvocato. La confessione sarebbe stata resa dal più piccolo dei due, di appena 20 anni.
“E’ stata una lite finita male, una disgrazia. Mio fratello non c’entra. – avrebbe dichiarato ai Carabinieri, aggiungendo – Ho fatto tutto io”. Il fratello maggiore ha 25 anni. Il primo deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario, il secondo di concorso in omicidio. Entrambi hanno reso dichiarazioni spontanee: il più piccolo si è assunto la responsabilità, mentre il maggiore, anche lui presente la notte dell’omicidio, ha detto di essere innocente.
Nella ricostruzione fornita dai due giovani, residenti ad Anzio – assistiti dallo studio legale Gasperini-Fabrizi del Foro di Roma – la lite scoppiata nel locale la Bodeguita con Leonardo Muratovic è poi proseguita all’esterno, dove il pugile apriliano ha perso la vita. “Il coltello non ero mio, era del pugile” avrebbe ha riferito il ventunenne. Dopo il provvedimento di fermo della Procura – notificato dagli uomini della Squadra Mobile, Commissariato di Anzio e Carabinieri – i due fratelli sono stati trasferiti in carcere a Velletri, in attesa dell’interrogatorio di convalida che si terrà nei prossimi giorni.