Una rappresentazione della Passione che ritorna alle origini in occasione dei novanta anni dell’Associazione che la realizza.
La Passione di Cristo di Sezze rivive con ancora maggiore suggestione nelle strade del centro storico del paese, la sera di Venerdì Santo 7 aprile. Il grande evento che caratterizza la tradizione e la cultura di Sezze, noto a livello nazionale e internazionale, si riproporrà in una veste molto tradizionale, che rievoca nei costumi e nei quadri presentati la rappresentazione dei primi anni. Un omaggio che l’Associazione della Passione di Cristo di Sezze ha voluto fare alle migliaia di cittadini, attori e figuranti e dirigenti del sodalizio che hanno saputo, in novanta anni, tramandare una straordinaria tradizione culturale.
La processione sarà composta da 38 scene, con centinaia di attori e figuranti.
Il presidente dell’associazione della passione di Cristo di Sezze, Elio Magagnoli, così presenta l’evento:
“La Rappresentazione di Sezze, per i suoi contenuti artistici e di partecipazione emotiva da parte degli attori e del pubblico, si pone come una delle massime espressioni del genere a livello italiano ed europeo e questo è stato possibile grazie al contributo e partecipazione della gente di Sezze. Il Venerdì Santo di quest’anno apre le celebrazioni per la fondazione della nostra associazione, che dal 1933 porta in scena nelle strade di Sezze questo evento che ha radici nel medioevo e fa parte della storia stessa dei cittadini di Sezze, del Lazio e dell’Italia. Abbiamo così deciso di realizzare una rappresentazione molto legata alle origini, che rievocasse una Sezze antica, tanto da non prevedere neppure la trasmissione dell’evento in diretta televisiva. Ringrazio le istituzioni e le forze dell’ordine, sempre disponibili alla massima collaborazione, e il Comune di Sezze che ci consentono di poter riproporre l’evento il Venerdì Santo lungo le strade cittadine.”
La regia e direzione artistica della Rappresentazione sono curate da Piero Formicuccia: “Per non disperdere i motivi salienti che nel 1933 ispirarono il fondatore Filiberto Gigli e i suoi tanti collaboratori che all’epoca ebbero l’intuito di celebrare, attraverso una rievocazione in forma di spettacolo, uno dei momenti più significativi della storia del cristianesimo – afferma Formicuccia – il programma di questa edizione prenderà spunti utili dai copioni propri di quegli anni. Un segno concreto di riconoscenza verso quella moltitudine di cittadini che in questi lunghi anni si sono succeduti ed impegnati per dare vita e non disperdere questa illustre tradizione che ha fatto conoscere ed apprezzare Sezze in tutto il mondo. E’ un omaggio significativo, soprattutto per quelli che oggi ci hanno lasciato e per i tanti che per limiti di età oggi non sono più in grado, loro malgrado, di vestire i panni della tradizione. Per riaffermare tale principio, e celebrare i 90 anni di fondazione l’associazione sta preparando un programma di eventi, incidendo anche in modo significativo nella messa in scena della Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, riallestendo dei quadri artistici che hanno l’intento di ricordare il valore espressivo di quella vivace e potente ispirazione che di sé permea la “Passione di Cristo di Sezze”. I soldati romani che partecipano con il loro peculiare marcato carattere di quei soldati che costituiscono nel corso della storia umana il prototipo della forza militare consapevole e inflessibile. Le loro armature, riproduzione autentica e fedele dell’antico equipaggiamento, come i loro modi e comportamenti. La casta degli Esseni, il pianto delle pie donne, un pianto cantato che ha in sé una eco di dolore antico ed eterno, ingenuo e semplice e il lamentoso canto degli spiriti angelici, rappresentano artisticamente l’espressione musicale che nei primi anni venne diretta dai maestri Perosi e Refice. Il quadro degli scheletri che rappresenta il tormento della morte vinta dal Signore della Vita, il lento vagolare di ombre sul limite della Luce. La deposizione e il singhiozzo delle Marie”.