Un nuovo Centro di Autonomia Abitativa a Latina al posto di Al Karama: presentato in conferenza stampa, dal Comune e dall’associazione “21luglio”, il regolamento che norma l’accoglienza temporanea del nuovo centro che presto verrà realizzato a Borgo Bainsizza. Potranno eccedervi cittadini italiani e stranieri in certificato disagio socio-economico. “Anche se, – precisa il Comune – considerata l’attuale emergenza abitativa, le prime a farvi ingresso saranno le famiglie già presenti al momento dell’incendio che ha distrutto l’insediamento di Al Karama lo scorso 2 luglio, attualmente accolte presso la struttura della ex Rossi Sud”.
Il testo integrale del Regolamento
“Il CAA – spiega il Comune di Latina – sarà attrezzato con moduli abitativi e al suo interno verrà promossa l’inclusione sociale attraverso strumenti di partecipazione, di co-programmazione e di sostegno all’autonomia, finalizzata all’accoglienza temporanea degli ospiti, tenuto conto dei principi e delle norme italiane e internazionali.
Nel CAA, privo di ogni connotazione etnica, potranno eccedere cittadini italiani e stranieri in certificato disagio socio-economico anche se, considerata l’attuale emergenza abitativa, le prime a farvi ingresso saranno le famiglie già presenti al momento dell’incendio che ha distrutto l’insediamento di Al Karama lo scorso 2 luglio e attualmente accolte presso la struttura Ex Rossi Sud.
L’ingresso sarà condizionato alla stipula di un Patto di Responsabilità, dove verranno riportati i reciproci impegni dell’Amministrazione di Latina e i soggetti firmatari, e di un Patto di Inclusione Sociale personalizzato. Per la sua implementazione saranno destinare risorse economiche volte a realizzare progetti per l’inclusione abitativa, il supporto scolastico, l’accompagnamento al lavoro.
Il CAA, gestito da una Commissione di Gestione sarà caratterizzato dalla provvisorietà con un’accoglienza non superiore ai 18 mesi che, grazie a specifiche misure economiche di sostegno abitativo per ciascun nucleo familiare, si concluderà con l’ingresso della famiglia in un’abitazione convenzionale.
Secondo il Commissario Straordinario Carmine Valente: «E’ l’inizio di un percorso nuovo che trae origine dall’esigenza di risolvere un’emergenza sociale ma si spinge ben oltre proponendo, a differenza delle soluzioni del passato, un sistema di accoglienza che mira a responsabilizzare gli ospiti ed a renderli partecipi del percorso di autonomia abitativa»
Per Carlo Stasolla di Associazione 21 luglio «quella del Centro di Autonomia Abitativa rappresenta una risposta innovativa e soprattutto non discriminatoria, una struttura che potrà diventare nel tempo, se gestita secondo i principi riportati nel Regolamento, una risorsa importante per un territorio dove l’emergenza abitativa, in primis quella che riguarda i braccianti agricoli, rappresenta forse il primo ostacolo ad una loro effettiva e reale inclusione sociale».