“Non c’è programmazione, pochi argomenti convincenti in questa campagna elettorale, e l’unica necessità di distrarre l’elettorato parlando solo di piste ciclabili e cambi di casacca”. Così Carmen Porcelli, candidata sindaca della lista civica CambiAprilia, si presenta alla città. Carmen Porcelli – ex consigliera comunale, per lei la terza volta come candidata sindaco – sfida tra gli altri la coalizione civica di Luana Caporaso e il centrodestra guidato da Lanfranco Principi. “Amma cagnà – dice la Porcelli – non possiamo rimanere senza un Piano regolatore. Non possiamo solo costruire. Abbiamo bisogno di verde, di lavoro, di servizi. Serve di più per Aprilia”.
“Aprilia è una città vivibile? Questa domanda torna ricorrente, soprattutto ogniqualvolta noi apriliani elenchiamo quali servizi vorremmo la nostra città fosse dotata, affinché possa diventare a tutti gli effetti una città a misura di cittadino. Aprilia è una città giovane ma complessa, che ha cambiato fisionomia troppe volte e in pochi anni: da realtà agricola alla sua fondazione, distrutta dagli eventi bellici del secondo conflitto mondiale, si è poi trasformata, con l’arrivo dei fondi della Cassa per il Mezzogiorno, in un importante polo industriale, tutto questo nel giro di due decenni. La crescita improvvisa, che ha interessato la nostra città favorendo uno sviluppo urbanistico veloce e caotico, e l’afflusso di molti giovani provenienti da altre regioni italiane perché attratti dalla possibilità di trovare una occupazione stabile, ha posto la necessità di dare al contempo una risposta alla domanda di abitazioni e all’insediamento di nuovi impianti industriali, ma anche questa non pianificata, in modo caotico. Una contraddizione, che ancora oggi è visibile nelle nostre periferie ove, alla atavica mancanza di servizi primari, si contano i danni alla salute, all’ambiente e al paesaggio. L’esigenza di dare risposte immediate non ha favorito la realizzazione di infrastrutture e servizi. Ed oggi, a quasi 87 anni, Aprilia rivela tutte quelle mancanze, accumulate in tanti anni, di gestione poco attenta ai bisogni dei cittadini e del territorio. Cambiare Aprilia dall’oggi al domani non è semplice, ma siamo convinti che, sotto la guida di una classe politica competente, preparata e realmente attenta al bene comune, sia realizzabile. Come vorremmo la nostra città? Sicuramente fondata sul lavoro e sui diritti dei lavoratori, sul ripudio della guerra, sulla solidarietà e accoglienza, sulla giustizia e l’uguaglianza, a partire dall’istituzione più vicina ai cittadini, il Palazzo Comunale. Aprilia è oramai diventata adulta e deve confrontarsi con le sfide del nostro tempo: la transizione energetica, la mobilità sostenibile, il consumo di suolo, l’agricoltura sostenibile, la cultura del bello e del solidale, la riduzione delle emissioni, il ciclo virtuoso della materia, l’educazione ambientale, scuole e strutture dedicate ai più piccoli, parchi e boschi cittadini, una vera prevenzione sanitaria. Sono i temi con i quali vorremmo confrontarci. Aprilia è cresciuta e continua a crescere, ma per dirla come Herb Coen “una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni”.