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Uniti per Aprilia: “Anziani fragili, nella prossima consigliatura un delegato per i rapporti con Asl e associazione del malato”

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La Lista Uniti per Aprilia, tramite Gianfranco Caracciolo e Alessandro Mammucari, spiegano: “Cambio di passo nella prossima consiliatura per quanto riguarda i rapporti con l’Asl e il Tribunale del malato con la nomina di un Consigliere Comunale delegato ai rapporti con questi enti al fine di dare risposte immediate alle innumerevoli esigenze socio sanitare del nostro territorio. Completamento dell’ampliamento delle strutture distrettuali già finanziate dalla Regione Lazio. Ampliamento del numero dei medici di famiglia e dei pediatri che rappresentano un servizio indispensabile per la nostra comunità locale. E’giusto dare alla nuova Giunta Rocca il tempo tecnico per verificare la situazione ma a breve dovranno essere date le risposte che una città di 80.000 abitanti aspetta da troppi anni.
La figura del delegato dovrà insieme a quella del Sindaco responsabile della sanità locale assicurare un punto di riferimento a tutte le richieste che quotidianamente provengono da questo settore che dopo la dura stagione del Covid ha lasciato ferite profonde in tutti noi soprattutto, in quelle persone oggi sprovviste dei mezzi finanziari necessari per le cure e non possono attendere le lunghe listi di attesa degli ospedali pubblici.
Altro ed importante problema sanitario è geriatrico legato al numero crescente di anziani che necessitano di una cura e che molto spesso non riescono ad essere accolte nelle strutture, peraltro tutte private, presenti nel territorio. Per questo motivo crediamo che uno dei primi punti da affrontare sarà quello della differenza tra domanda ed offerta di posti per la cura e l’alloggio degli anziani non autosufficienti concordando anche con le Asl le possibili azioni da intraprendere. Purtroppo la nostra popolazione sta invecchiando e le risposte che il sistema sanitario locale deve dare devono mutare e per questo, gli attori interessati devono saper dialogare da subito per rispondere alle preoccupazioni crescenti delle nostre famiglie. Innovare, insomma, nelle forme di gestione anche tutto il settore che si occupa del dopo di noi e dell’assistenza ai fragili, partendo dalle buone pratiche esistenti nella nostra realtà e creando le basi per quella città partecipata e dei diritti che vogliamo contribuire a costruire”.

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