Erano tornati a vivere nel loro paese d’origine, all’estero, ma continuavano a percepire la pensione sociale. La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Latina smaschera una coppia di coniugi, uno dei quali nel frattempo, nel 2018, è deceduto. La donna, ancora in vita, è stata ora segnalata alla Procura di Latina per indebita percezione di erogazioni pubbliche. I due, entrambi stranieri, dopo aver lasciato l’Italia avevano continuato a percepire indebitamente la pensione, incassando una somma di circa 105mila euro. L’Inps, ora, ha proceduto alla sospensione dell’erogazione di tutti i trattamenti pensionistici.
“In particolare, le indagini dei militari del Gruppo di Latina, che traggono origine da informazioni acquisite sul territorio e valorizzate attraverso gli strumenti informativi e le banche-dati in uso alla Guardia di Finanza, – si legge nella nota – hanno consentito di accertare che i due soggetti, tra loro coniugi, rilasciavano false dichiarazioni sulla loro residenza effettiva nello Stato italiano – presupposto legittimante per la percezione del suddetto beneficio – per poi richiedere ed ottenere indebitamente dall’INPS la pensione sociale, che sin dal 2014 veniva periodicamente e puntualmente accreditata su un conto corrente loro intestato.
Gli approfondimenti svolti hanno inoltre appurato che uno dei due soggetti è deceduto nel 2018, e che, dopo l’avvio delle procedure per l’erogazione e l’ottenimento dei primi benefici hanno fatto rientro nel proprio Paese di origine, continuando a beneficiare indebitamente delle predette somme.
Accertata pertanto la fittizia residenza dei soggetti – ferma restando la presunzione di innocenza sino al completamento dell’iter giudiziario – per uno dei coniugi si è proceduto alla segnalazione alla Procura della Repubblica di Latina per il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche previsto e punito dall’art. 316 ter c.p..
L’Inps, a seguito delle risultanze segnalate dai Finanzieri pontini, ha proceduto alla sospensione dell’erogazione di tutti i trattamenti pensionistici.
Sono al vaglio ulteriori posizioni di soggetti terzi coinvolti nella frode nonché di ulteriori beneficiari di analoghe provvidenze.
Gli esiti dell’attività d’indagine sono un’ulteriore testimonianza del ruolo di presidio economico-finanziario delle Fiamme Gialle, nel caso specifico ai fini del contrasto alle frodi nei settori previdenziale e assistenziale, nell’ottica di garantire l’effettivo sostegno alle fasce più deboli della popolazione evitando il dispendio di risorse a beneficio di soggetti non aventi diritto”.