Verdi Sinistra Velletri Beni Comuni esclusa dal Consiglio Comunale: la denunica.
“L’Ufficio centrale presso il Comune di Velletri, toglie un seggio alla coalizione di Orlando Pocci e smentisce il Ministero dell’Interno!!!!! – dice il gruppo in una nota – Al termine delle operazioni di spoglio del secondo turno di ballottaggio, oltre alla certezza che la destra di Ascanio Cascella aveva conquistato la maggioranza, con il 60% dei seggi (15 più il Sindaco) era chiaro che, al gruppo di liste di opposizione, collegate ad Orlando Pocci, anche dopo apparentamento, spettavano 9 seggi su 24. Una certezza certificata anche dal Ministero dell’Interno che, già nelle prime ore sul sito istituzionale, elaborato a cura del Direzione Centrale per i Servizi Elettorali, confermava l’assegnazione dell’8° seggio a Verdi Sinistra Velletri Beni Comuni e del 9° al candidato Sindaco Orlando Pocci. Ma arriva il ribaltone!
Il mercoledì 31 maggio, nel corso della riunione della Ufficio centrale, presso il Comune di Velletri, guidato dal magistrato di turno nominato dal Tribunale di Velletri, dopo la proclamazione del neo Sindaco, nel corso dell’assegnazione dei seggi al gruppo di liste di opposizione di minoranza al ballottaggio, venivano assegnati 8 seggi anziché 9 determinando l’esclusione di Verdi Sinistra Velletri Beni Comuni nella persona di Sergio Andreozzi, candidato più votato della lista.
Di fatto una clamorosa e inspiegabile rilettura dell’assegnazione dei seggi, fuori di ogni logica normativa e del quadro complessivo della giurisprudenza, più volte espressosi con sentenze chiare e cristalline del Consiglio di Stato, tra l’altro puntualmente richiamate nelle linee guida del Ministero.
Del resto, la stessa Direzione Centrale dei Servizi Elettorali, che proprio istituzionalmente svolge funzioni di indirizzo e di vigilanza delle operazioni elettorali da parte dei comuni, è stata molto chiara. Le stesse Istruzioni per le operazioni dell’Ufficio centrale, sempre a cura della medesima Direzione Generale,
richiamano puntualmente tutti ii passaggi con evidente distinzione tra le modalità di assegnazione dei seggi nel caso di 1° o 2° turno e la individuazione delle cifre elettorali utili. Infatti, il punto è proprio questo. Ora, al di là del merito, c’è sicuramente un evidente problema sostanziale di interpretazione della norma
che mina uno dei meccanismi fondanti del gioco democratico. Da una parte un’istituzione, più che qualificata come il Ministero dell’Interno, dei suoi uffici specializzati guidati da funzionari della carriera prefettizia, che ogni giorno e ogni consultazione elettorale, in tutta Italia, supportano un percorso così delicato. Dall’altro un’altra istituzione come l’Ufficio centrale e il magistrato di garanzia, nominato dal Tribunale di Velletri. Nell’immediatezza di questo delicato passaggio, i legali consultati hanno provveduto all’accesso agli atti e all’invio di una nota formale con richiesta di rettifica rivolta anche alle autorità di controllo. In assenza di un
diverso orientamento, circostanza auspicabile per tutti, la questione sarà posta nelle opportune sedi della giustizia amministrativa, per rivendicare, oltre che 1 seggio, aspetto comunque non trascurabile, la certezza del diritto, che deve evidentemente essere non equivocabile. In gioco non c’è l’opinione di una lista, ma di due istituzioni di garanzia che si pongono con giudizi contrastanti, su una materia così delicata”.