Anche le api si trasferiscono in città. Gli insetti più preziosi per garantire la biodiversità del pianeta stanno abbandonando la campagna. 45mila quelle trovate a Lavinio in una villetta: al caldo e al sicuro avevano prodotto circa 10 chili di miele e costruito 13 favi. Un lavoro di eccellenza, considerato che i favi erano disposti in maniera tale da garantire calore e ventilazione. Tuttavia condizioni del genere rappresentano anche un rischio per gli umani, considerato che per un soggetto allergico può bastare una puntura di insetto per avere esiti letali, ma anche una persona non allergica, attaccata da uno sciame, può andare incontro a conseguenze molto serie. La proprietaria della villa ha quindi chiamato del personale esperto per il recupero in sicurezza della Regina e dello sciame.

Il fenomeno, come detto sopra, interessa sempre di più le aree urbane, tanto che “Preso atto delle diverse segnalazioni pervenute aventi ad oggetto la presenza di api in aree ed immobili di competenza comunale e contestuale richiesta di rimozione”, con una una determinazione del settore Ambiente e Ecologia, il Comune di Aprilia ha avviato la procedura per l’acquisizione di manifestazioni di interesse al fine di costituire un elenco di apicoltori disposti  a collaborare con la pubblica amministrazione per il recupero di sciami di api in aree di competenza comunale. Una collaborazione a titolo non oneroso, che sarà messa in atto nei casi in cui non siano garantite adeguate condizioni di sicurezza per la tutela degli impollinatori o per la presenza di soggetti allergici.