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Omicidio del 77enne Enzo Vetrano, ex benzinaio di Aprilia: condotti in carcere due fratelli romeni.

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Due fermi per l’omicidio dell’ex benzinaio di Aprilia Enzo Vetrano, di 77 anni, ucciso ieri mattina nella sua abitazione di Casello 45, nel territorio di Nettuno. I carabinieri della Compagnia di Anzio – coordinati dalla Procura di Velletri – ieri pomeriggio hanno hanno eseguito due fermi di indiziati di delitto nei confronti di due fratelli di nazionalità romena, di 23 e 25 anni, gravemente indiziati dell’omicidio.

E’ stata la moglie di Enzo Vetrano, ieri mattina attorno alle 7.00, a dare l’allarme dopo aver trovato a terra il corpo dell’uomo, con una vistosa ferita nella parte posteriore della nuca. L’aggressione è avvenuta in una villetta in costruzione di via Lago di Bracciano – adiacante all’abitazione della vittima – nei pressi di via del Cavallo Morto, a Casello 45.

I militari hanno appurato che i due giovani fermati frequentavano da anni la casa della vittima, che spesso li ospitava e gli faceva svolgere vari lavori di giardinaggio e di ristrutturazione. Le indagini hanno permesso di appurare che i due si trovavano sul luogo del delitto negli istanti immediatamente antecedenti e successivi l’uccisione di Enzo Vetrano. Accanto al corpo del 77enne è stato rinvenuto un piccone, probabile arma del delitto. Resta da chiarire, ora, il movente dell’omicidio. I Carabinieri hanno già ascoltato i familiari dell’anziano.

“I due fratelli romeni – spiegano gli inquirenti – sono stati bloccati alcune ore dopo nelle immediate vicinanze del luogo del delitto, a bordo della loro auto, che veniva perquisita; ulteriori testimonianze raccolte nel corso della giornata consentivano di cristallizzare la presenza dei due sul luogo del delitto negli istanti immediatamente antecedenti e successivi all’aggressione subita dal Vetrano.


Al termine delle attività, venivano sequestrati l’abitazione ove veniva rinvenuto il corpo della vittima, l’arma del delitto, l’auto sopra menzionata, i cellulari dei fratelli fermati e gli indumenti indossati dagli stessi.

I due fermati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Velletri, a disposizione dell’autorità giudiziaria”.

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