Lo spettacolo “Dire Fare Baciare Lettera Testamento” questo sabato 16 marzo al D’Annunzio di Latina, nell’ambito della stagione del Teatro Ragazzi. In scena due interessanti realtà del teatro italiano: Koreja e Babilonia Teatri. L’appuntamento è alle 17.00.
Ripartono così le attività di programmazione del Teatro Ragazzi di Latina per la stagione 2023/2024, con la collaborazione di ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC- Ministero della Cultura e Regione Lazio.
Quello di sabato è il quarto appuntamento della stagione in pomeridiana rivolto ai bambini e alle famiglie. Il Teatro Ragazzi di Latina ha da sempre affiancato le attività di programmazione “curricolare” in matinée con gli Istituti Comprensivi alle pomeridiane nella convinzione che l’esperienza teatrale sia un momento di crescita e di confronto culturale prezioso che non debba essere esclusivamente delegato all’esperienza scolastica ma debba essere vissuto anche all’interno del contesto familiare.
Domani in scena al Teatro Comunale di Latina lo spettacolo “Dire, Fare, Baciare, Lettera Testamento” frutto della collaborazione tra due delle più interessanti realtà del teatro italiano: Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri.
L’esperienza di Koreja nasce in Puglia a metà degli anni ’80, nel contesto del teatro di gruppo, in un’idea di comunità in cui è importante mettere in comune le differenze. Sin dagli esordi, la compagnia è diretta da Salvatore Tramacere, attore e regista formatosi accanto a importanti personalità del teatro internazionale come Eugenio Barba, Iben Nagel Rasmussen, Cesar Brie, Silvia Ricciardelli e Pina Bausch.
Nel 1998 Koreja sposta la propria sede a Lecce nella periferia della città, nel quartiere Borgo Pace dove compra e ristruttura una ex fabbrica di mattoni, trasformandola in una casa del teatro: i Cantieri Teatrali Koreja che nel 2003 vengono riconosciuti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come “Teatro Stabile d’Innovazione” del Salento per la ricerca e la sperimentazione.
Nel 2015 i Cantieri Teatrali Koreja vengono riconosciuti dal Ministero dei Beni Culturali come “Centro di Produzione teatrale di sperimentazione e di teatro per l’infanzia e la gioventù”, unico in Puglia. Il progetto artistico di Koreja è fatto di opere, azioni e storie e soprattutto dall’esigenza profonda di costruire nell’amato-odiato Sud, una “residenza del teatro e della cultura” aperta alle innovazioni, al confronto fra le diverse generazioni; un caleidoscopio di arti generi e pratiche dove alle proprie si uniscono le radici e le lingue degli altri, in un rapporto di reciproco rispetto, evitando soggezioni millenarie, ma anche inutili orgogli provincialistici, con tanta voglia di conoscere e sperimentare nuove direzioni, linguaggi e poetiche.
Babilonia Teatri è una compagnia teatrale fondata nel 2005 da Valeria Raimondi e Enrico Castellani, con sede ad Oppeano (provincia di Verona) due volte vincitrice del Premio Ubu (2009 e 2011) e di un leone d’argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia (2016). Ha portato i suoi spettacoli nelle principali città italiane, europee e non (Berlino, Parigi, Sarajevo, Strasburgo, Bogotà, Mosca). Si caratterizza per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo. Per uno stile fuori dagli schemi che intende il teatro come specchio della società e della realtà. Attraverso l’uso di nuovi codici visuali e linguistici esprime la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, per far emergere conflitti e tensioni, con ironia e cinismo, affetto e indignazione.
Un appuntamento da non perdere, una occasione per tutta la famiglia di vivere un pomeriggio a teatro.
DIRE FARE BACIARE LETTERA TESTAMENTO
uno spettacolo di Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri
di Valeria Raimondi, Enrico Castellani
cura Valeria Raimondi
parole Enrico Castellani
con Carlo Durante, Barbara Petti, Anđelka Vulić
tecnici Alessandro Cardinale, Mario Daniele
organizzazione e tourneé Georgia Tramacere
foto di Atraz & Emilia Videography
Dire fare baciare lettera testamento è un’ode al bambino. È un canto alla sua bellezza, alle potenzialità che ogni bambino racchiude dentro di sé, all’infinita gamma di possibilità che ognuno di noi ha davanti quando nasce. Dire fare baciare lettera testamento è il nostro personale manifesto dei diritti del bambino. Riflette su un tempo, il nostro, e su una società caratterizzati da ritmi sempre più frenetici ed accelerati dove spesso i bambini vengono trattati come piccoli adulti, senza rispettare i loro tempi, i loro bisogni e senza riservare loro ascolto adeguato. Lo spettacolo attraverso diversi quadri che si susseguono con ritmo travolgente mostra e fa vivere come un bambino abbia bisogno di fare esperienze, di come abbia bisogno che gli vengano accordate stima e fiducia. Dire fare baciare lettera testamento è una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti in genere. È un invito a scoprire le possibilità del fare, del fare da soli, del fare insieme. Lo spettacolo non racconta una storia, ne racconta tante. Racconta di come il gioco per un bambino sia importante e necessario quanto l’aria che respira.
Racconta dei mondi che il gioco contiene e dischiude, di come il gioco sia spazio in cui crescere e confrontarsi, conoscere e conoscersi. Si gioca perché giocare è il lavoro dei bambini. Per giocare però servono delle condizioni che lo permettano e queste condizioni non sono i bambini a doverle creare, sono i grandi. Per giocare servono i bambini non i giochi. Un bambino appena nato conosce il mondo intero, da lassù, dal mondo dei bambini, ha visto tutto. Più di ogni altra cosa un bambino appena nato sa quali sono i suoi diritti.
Un bambino ha diritto al dialogo. / Ha diritto alla quiete e al silenzio. / Ha diritto ad uscire quando piove, a giocare con l’acqua, a saltare nelle pozzanghere e a bagnarsi. / Ha diritto a piantare chiodi, a segare e raspare legni, a scartavetrare, a incollare. / Ha diritto a rompere le uova, a sbatterle e a impastare l’acqua e la farina. / Ha diritto a giocare con la terra, a fare torte di fango e castelli di sabbia. / Ha diritto agli odori. / Ha diritto al buio, a giocare con le ombre e le pile. A dormire la notte all’aperto. / Un bambino ha diritto all’alba e al tramonto. / Ha diritto alle sfumature, / al sole che sorge, / all’aurora, / ha diritto al crepuscolo, / ha diritto ad ammirare la notte, la luna, le stelle / ha diritto ad incontrare i fantasmi e ad avere paura.
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