“Ad Aprilia – secondo Andrea Ragusa, ex candidato sindaco per i 5Stelle – non solo cartelle pazze per la Tari relativa ai fabbricati rurali, ma ora anche per l’Imu destinato a terreni agricoli di coltivatori diretti”. Sono diverse le segnalazioni da lui ricevute nei giorni scorsi. Ragusa chiede, quindi, risposte sulla gestione del settore Tributi del Comune. “Non c’è nessun errore in questa fase – spiega il sindaco Lanfranco Principi – si tratta di accertamenti dovuti e indirizzati ad utenti che in realtà non si sono mai denunciati come coltivatori diretti”.
“Dopo gli avvisi di accertamento e le ingiunzioni di pagamento relativi a fabbricati rurali quindi, non soggetti a Tari, inviate negli ultimi mesi dello scorso anno, – sostiene Andrea Ragusa – il Comune in questi giorni sta inviando ai coltivatori diretti degli atti analoghi ma riferiti ad importi Ici/Imu non pagati. Per la Tari lo ricordiamo – dice l’ex candidato – l’amministrazione ha impiegato 73 giorni per creare un indirizzo mail e non dare poi altre alternative agli imprenditori agricoli sommersi dalla nuova ondata di cartelle esattoriali esorbitanti. Solo il consigliere De Luca è riuscito per alcuni a ridurre il debito da 250 mila euro a 7 mila. Vediamo se ci stupirà ancora”.
“È giusto pagare i tributi, ma solo se sono dovuti! – aggiunge Ragusa – Le raccomandate che stanno arrivando agli apriliani coltivatori diretti in questi giorni, riguardano tributi Imu non pagati sui terreni agricoli per l’anno 2018, ma questi terreni, come previsto dalla legge, a partire dal 2016 sono esenti dal pagamento dell’IMU se posseduti e condotti da coltivatori diretti e da Imprenditori agricoli professionali (IAP); e allora perché queste cartelle di importi non dovuti che servono solo a far perdere tempo agli agricoltori (vanno comunque contestate, fosse anche solo in autotutela)?”.
A rispondere alle domande di Ragusa è direttamente il sindaco Principi: “Non c’è nessun errore in questa fase – spiega il primo cittadino – si tratta di accertamenti dovuti e indirizzati ad utenti che in realtà non si sono mai denunciati come coltivatori diretti.
In pratica grazie ad alcuni accertamenti effettuati dai nostri uffici – spiega il sindaco – questi contribuenti non risultano essere coltivatori e di conseguenza il pagamento Imu viene richiesto. C’è un modello Imu da compilare, in caso non venga presentato all’Ufficio Tributi parte la cartella.
Io chiaramente – aggiunge il primo cittadino – do per buono che i cittadini coinvolti siano davvero dei coltivatori diretti e per questo qualora regolarizzassero la loro posizione, e dunque dichiarassero di essere dei coltivatori verrebbe azzerato immediatamente il pagamento dell’Imu. Dunque direi che ogni accusa lanciata in questi giorni cade nel vuoto, come sempre del resto”.