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Morte del bracciante indiano: la Cisl di Latina questo venerdì in presidio davanti alla Prefettura e alla manifestazione del 25 giugno.

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“Un omicidio, non un incidente sul lavoro”. Così la Cisl di Latina sulla morte di Satnam Singh, il bracciante indiano che era stato vittima di un gravissimo incidente sul lavoro in un’azienda agricola del territorio pontino, rimasto mutilato per la perdita di un braccio ed abbandonato per strada. Il mancato tempestivo soccorso, ha reso invano il ricovero presso l’ospedale San Camillo di Roma.

“Ci stringiamo al dolore dei familiari del lavoratore per questo raccapricciante episodio – commenta il Segretario Generale  Cisl Latina Roberto Cecere – e domani saremo presenti con la Fai davanti  la Prefettura di Latina con un presidio dalle ore 9.00.

Quello che è accaduto in questi giorni – ha detto Cecere – non può rientrare nella fattispecie di incidente sul lavoro ma dobbiamo avere il coraggio di chiamarlo con il proprio nome: un vero e proprio omicidio di un giovane lavoratore abbandonato al proprio destino. Ci colpisce l’efferatezza del mancato soccorso che poteva salvare la vita di Satnam Singh. Purtroppo, ancora una volta, il comportamento di pochi individui spregiudicati, macchia il sacrificio di tutto il territorio che si impegna quotidianamente nel rispetto delle regole e della dignità umana. Gli infortuni e le morti sul lavoro rappresentano un vero bollettino di guerra, una situazione insostenibile che deve coinvolgere tutti le istituzioni e le Organizzazioni Sindacali che rappresentano i lavoratori”.

Il Segretario Generale Fai Cisl Islam Kotb: “Condanniamo con fermezza quanto accaduto nelle campagne pontine, episodi di questo tipo, oltre a suscitare la nostra ferma indignazione devono spingerci ad un’azione di monitoraggio più attenta di quanto accade nella nostra provincia.” E’ evidente che occorre urgentemente un piano strategico concreto ed efficace da parte di tutte le istituzioni, occorrono più risorse economiche ma soprattutto umane per un controllo capillare sul territorio, affinché si garantisca il rispetto delle norme relative ala sicurezza e alla qualità del lavoro”.

“La parte buona della comunità che rappresenta la stragrande maggioranza deve indignarsi e reagire facendo sentire la propria voce affinché questi tragici episodi non si ripetano, – conclude Roberto Cecere – per questo supporteremo la manifestazione della comunità indiana del Lazio del 25 giugno 2024 che si terrà a partire dalle 10.00 davanti la Prefettura di Latina  dove a gran voce chiederemo un intervento immediato non solo per far luce sulla triste vicenda ma soprattutto per scendere in campo finalmente con azioni concrete ed efficaci”.

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