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Lago di Giulianello, presentata un’interrogazione in Regione per la tutela

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“Stamattina ho presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma per comprendere quali misure la Regione Lazio intenda adottare per garantire la protezione, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico del “Lago di Giulianello” e della via della Transumanza, quest’ultima Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco”.

Così in una nota il capogruppo di Verdi e Sinistra e presidente della Commissione vigilanza sul pluralismo dell’informazione della Regione Lazio.

“Il “Lago di Giulianello” è un monumento naturale – spiega Marotta – e la gestione è affidata ai Comuni di Artena in provincia di Roma e di Cori in provincia di Latina. All’interno dell’area protetta si snoda l’antica via della Transumanza. Nell’interrogazione chiedo di sapere a che punto sia il progetto di ampliamento di un stabilimento della zona che prevede un nuovo forno di calcinazione a ciclo continuo da alimentare mediante combustione con rifiuti di legno e un nuovo impianto per la produzione di idrato di calcio, per un totale di 400 tonnellate al giorno, con forni di altezza di 32 metri, 23 nuovi camini contro gli attuali 7 e un edificio alto oltre 60 metri”.

“L’area oggetto di ampliamento – continua Marotta – ricade in un ambito di rilevante interesse ecologico e paesaggistico nel Comune di Artena, ai confini con Giulianello e Lariano, a poche centinaia di metri dal monumento naturale “Lago di Giulianello”, in prossimità della richiamata via della transumanza patrimonio immateriale dell’Unesco ed a pochi chilometri in linea d’aria dalla Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Monti Lepini””.

“Con l’interrogazione – conclude il consigliere regionale Claudio Marotta – vorrei capire, proprio, quali siano le risultanze della Valutazione di incidenza (VINCA) e qualora il procedimento non fosse stato espletato, se è intenzione della Regione Lazio revisionare il rilascio del PUAR. Tutto questo a tutela di un’area ad alto valore ambientale e culturale che rischia così di subire danni irreparabili a causa delle emissioni e delle attività industriali dello stabilimento, oltre a rappresentare una grave mancanza di attenzione e sensibilità per l’alto riconoscimento ottenuto dall’Unesco”.

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