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“3D Asset Mapping”, il progetto Italgas per la mappatura digitale dei sottoservizi fa tappa a Sabaudia, Pontinia e Cisterna.

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Un patrimonio di dati per ottimizzare i servizi e favorire una gestione più efficiente e sostenibile delle infrastrutture presenti nel sottosuolo. Il progetto Italgas denominato “3D Asset Mapping”, che permette la rilevazione digitale delle infrastrutture presenti nel sottosuolo e sopra il manto stradale, fa tappa a Sabaudia, Pontinia e Cisterna.

La presentazione, tenutasi oggi al Comune di Sabaudia alla presenza del Sindaco, Alberto Mosca, dà il via allo sviluppo di una banca dati unica nel suo genere perché conterrà la ricostruzione digitale dettagliata dei servizi che corrono sotto il manto stradale delle città offrendo una conoscenza approfondita e strutturata dei sottoservizi.

La prima fase di sviluppo del progetto prevede il coinvolgimento di 120 Comuni italiani per circa 5.500 chilometri di strade da percorrere. I tre comuni laziali sono stati scelti per le loro specificità e per il fatto che oltre alle reti gas saranno mappate anche le reti idriche, che sono gestite da Acqualatina di cui Italgas è socio industriale e verso la quale è in corso un importante trasferimento di tecnologie.

Il progetto “3D Asset Mapping” è parte del più ampio programma di trasformazione digitale delle reti e degli impianti in concessione al Gruppo e alle società a esso collegate. Finora a tale programma sono stati destinati investimenti per circa 2 miliardi di euro.

“3D Asset Mapping” raccoglierà informazioni dettagliate grazie a un automezzo equipaggiato con avanzate tecnologie e apparecchiature, che nelle ore diurne si muoverà a normale velocità di transito cittadino. I dati raccolti verranno verificati, analizzati e integrati nelle mappe cartografiche della società per riprodurre una versione digitale dettagliata delle aree sottoposte a monitoraggio.

La tecnologia 3D Asset Mapping è composta da:

• un sistema Mobile Mapping LiDAR (Light Detection And Ranging) che scansiona la parte superficiale del suolo tramite sensoristica imaging ad alta risoluzione e laser ad alta velocità, raccoglie dati spaziali georeferenziati da trasformare in modelli 3D e relative informazioni di dettaglio;

• un sistema Georadar GPR (Ground Penetrating Radar) a rimorchio veicolare che, alla velocità massima di 60 chilometri orari, consente di mappare il sottosuolo rilevandone i sottoservizi con precisione centimetrica fino a una profondità di 3 metri;

• un sistema Georadar GPR (Ground Penetrating Radar) su cart, a uso pedonale che viene impiegato dal singolo operatore per la mappatura di aree ristrette, come marciapiedi e vicoli, che non consentono il passaggio di veicoli. Le informazioni così rilevate confluiscono in un ‘data lake’ che, con l’ausilio della realtà aumentata e inquadrando l’area precedentemente mappata, consente di visualizzare su tablet una panoramica completa dell’intera infrastruttura rilevata, comprensiva delle tubazioni principali e delle derivazioni d’utenza.

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