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Aprilia, “Smantellare la Multiservizi significa privatizzare il cimitero”

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“Il fallimento pilotato del cimitero di Aprilia”. Inizia così il lungo intervento di Sabrina Esposito Montefusco della lista Aprilia in Prima Linea sulle scelte dell’amministrazione comunale circa lo smantellamento della Multiservizi.

“Con il palesarsi dell’assurda strategia di liquidazione della Multiservizi di Aprilia, da parte dell’Amministrazione Terra, – dice la Montefusco – si sta riuscendo a mettere diversi pezzi mancanti nel puzzle relativo ai servizi pubblici nella nostra città. Noi da anni denunciamo pubblicamente la volontà di questa maggioranza di privatizzare i servizi pubblici, a danno sia delle tasche dei cittadini sia delle casse comunali, in tempi non sospetti avevamo avvertito tutti su questo insano disegno, che nasconde molti interessi di carattere economico e non una reale volontà di corretta gestione. Basti pensare che mentre ad Aprilia si sia deciso di liquidare un asset strategico come Asam, il Comune di Latina si appresta a creare una “gemella” della Multiservizi per la gestione dei rifiuti. Per l’ennesima volta, Aprilia decide di andare controcorrente ed è strano che ciò avvenga quando Asam ha raggiunto risultati economici di gestione positivi. Un esempio eclatante, una tessera di questo puzzle, è rappresentato dal cimitero di Aprilia. Una strategia ben precisa di “non informazione”, ha permesso a questa maggioranza di tenere celato ai cittadini quanto il Comune ha potuto incassare dai servizi cimiteriali, svolti attraverso Asam, rispetto a quanto avrebbe dovuto pagare se tale servizio non fosse stato gestito in house ma da ditte private. Tumulazioni, riduzioni, estumulazioni, inumazioni ed esumazioni, e tutte le altre operazioni che richiedono elevati costi, sono state eseguite a prezzi mediamente inferiori del 30/35% rispetto alle aziende che tanto piacciono all’Amministrazione Terra. Ma attraverso una lenta e preordinata “strategia del dissesto” si è portata avanti un’assurda saga dell’errore e della lentezza, che oggi si riflette con l’evidente emergenza riguardo l’illuminazione votiva all’interno del cimitero stesso, e sullo stato dei lavori fatti – male – da parte delle tante, troppe mani diverse, che hanno lavorato negli ultimi anni. Infatti, quasi tutti i lavori svolti e appaltati a privati hanno avuto necessità di essere “ricalibrati” successivamente, poiché non correttamente eseguiti nonostante lauti costi. Ora assistiamo a una miriade di lamentele da parte dei cittadini per quanto riguarda le luci votive spente, nonostante debitamente pagate. Eppure, sono mesi che l’Amministrazione non ascolta gli operatori che hanno prontamente lamentato mancanze di materiali elementari come secchi, scope, scale per accedere ai loculi più alti, e lo stato dei bagni e ovviamente l’impianto elettrico non funzionante in numerose parti del cimitero. Appare ormai evidente come si voglia alzare il livello di malcontento da parte dei cittadini, rendendo evidente in maniera organizzata, mancanze e deficit, per poi avere la scusa di procedere alla macelleria dei servizi pubblici e procedere al disegno di privatizzazioni selvagge. Fermo restando che l’obiettivo primario è un bel “project financing” per la gestione cimiteriale, che altro non è che un disegno di “privatizzazione degli utili e socializzazione delle perdite” ai danni dei cittadini. A chi giovi tutto questo, è facile intenderlo, e di sicuro chi si sta sfregando le mani non sono certo gli abitanti di Aprilia. Starà a loro ricordarsi chi è il responsabile di questo sfacelo, e non è necessario un grande sforzo di memoria poiché tra un anno si vota e noi ci saremo più determinati che mai”.

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