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“La città condivisa”, a Latina 10 migranti volontari per il decoro urbano

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E’ stato illustrato anche ai Consiglieri delle Commissioni Ambiente e Welfare riunite in forma congiunta questa mattina il progetto “La città condivisa” che coinvolgerà dieci immigrati ospiti della cooperativa Astrolabio come volontari per il decoro urbano del centro cittadino.

Quest’iniziativa e quella per la manutenzione delle aree esterne dei tre centri per disabili di Latina promossa con “Il Quadrifoglio” sono le prime di una serie di interventi proposti dai Servizi Ambiente e alla Persona del Comune nell’ambito del protocollo di intesa siglato con la Prefettura per il contrasto all’immigrazione illegale e lo svolgimento di lavori di pubblica utilità a favore della popolazione locale.

Nel corso della seduta l’Assessora alle Politiche di Welfare Patrizia Ciccarelli ha fornito un aggiornamento sulla situazione dell’accoglienza sul territorio comunale e dato notizia del contributo erogato dal Ministero dell’Interno ai Comuni impegnati nell’ospitalità dei rifugiati e richiedenti asilo arrivato anche a Latina: ammonta a 353mila euro per quest’anno e non ha alcun vincolo di spesa nel senso che i Comuni potranno utilizzare questo fondo negli ambiti che riterranno prioritari. «L’Amministrazione – ha spiegato l’Assessora – ha deciso di destinare parte di questi fondi all’accoglienza a bassa soglia che va dall’emergenza freddo al servizio di Pronto Intervento Sociale. Ci stiamo accingendo per esempio a potenziare il dormitorio permanente affinché aumentino i posti letto e sia aperto ai senza fissa dimora anche di giorno. Intendiamo inoltre usare una parte di queste risorse per sistemare gli spazi comunali, in collaborazione con i residenti dei quartieri in cui insistono e per investire in servizi collaterali allo Sprar ma comunque sovraccarichi anche a causa dei flussi migratori, vedi l’anagrafe».

«Come Comune – ha ribadito Ciccarelli – abbiamo scelto la strada dello Sprar e puntiamo a ottimizzare e consolidare questo progetto a cui abbiamo già affiancato un’altra progettualità per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Ciò che abbiamo in potere di fare come ente locale e faremo è il passaggio di posti da Cas a Sprar per raggiungere il limite indicato dalla clausola di salvaguardia e far sì che il Sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati sia l’unica forma di accoglienza presente sul territorio comunale. Prossimamente chiederemo la convocazione di  un tavolo di concertazione con la Prefettura e il Servizio Centrale Sprar per coordinare tempi e modalità di questo percorso».

 

 

 

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