E’ molto delicata la situazione a Casalazzara a causa dell’assenza di un vero sistema di depurazione delle acque reflue. Si rischia seriamente di compromettere il sottosuolo in una zona in periferia di importanza agricola e ambientale rilevante. Il progetto proposto dall’amministrazione comunale di Aprilia, quello di realizzare un depuratore alla ex Yale, per fortuna è in stand bye, avrebbe creato più disagi che altro senza neanche risolvere il problema dell’intera borgata. I residenti, riunitisi nel Comitato Borghi Rurali, hanno deciso di non rimanere con le mani in mano e con l’aiuto di tecnici hanno redatto un progetto alternativo con l’obiettivo di coprire quante più utenze possibili e difendere, quindi, il territorio da un devastante inquinamento. Da tutelare prima di tutto il fosso del Voiarello (torrente che arriva fino ad Ardea), che purtroppo risulta già fortemente compromesso: più ci si avvicina al fosso e più purtroppo si avvertono dei pesanti cattivi odori dovuti agli scarichi delle abitazioni vicine. I residenti vogliono, naturalmente, tutelare anche i terreni agricoli e il fosso dell’Acqua Buona, una sorgente pregiata dove scorre acqua potabile, considerato addirittura pescoso.
Il progetto iniziale che vedeva la realizzazione dell’opera all’interno dell’ex Yale lo avrebbe seriamente compromesso. Il confronto tra il Comitato Borghi Rurali e il Comune di Aprilia ha prodotto ottimi frutti, almeno per ora. La prossima partita, infatti, si giocherà in un incontro convocato con l’Ato4 e Acqualatina, un vertice decisivo per decidere dove collocare il depuratore in via definitiva. Il progetto del Comune e quello del Comitato prevedono una spesa simile, circa un milione e 200 mila euro: nel primo caso però si serviranno inizialmente solo mille utenze, nel secondo caso il depuratore si occuperà nell’immediato di almeno 3 mila abitanti. Una differenza sostanziale che non può passare inosservata dato che in un colpo solo si tende la mano a più persone e si tutela l’ambiente: il progetto che ricade su via Marmolada in pratica avrà un minore impatto ambientale e tutelerà le fonti d’acqua potabile. La difesa dell’ambiente ormai è una necessità, a Casalazzara lo è ancora di più dopo gli scandali della cava di via Corta e il rischio continuo delle discariche.