Intervento del candidato sindaco Giorgio Giusfredi per la festa della Liberazione e l’anniversario della Fondazione della Città:
“Nel ricordare il sacrificio dei tanti partigiani italiani che hanno lottato per un’Italia libera e democratica, la festa della Liberazione di oggi assume un grande valore politico e sociale: i martiri e i campioni della libertà devono oggi essere i modelli e gli esempi di una nuova Resistenza che lotta contro le schiavitù della povertà, del disagio sociale, dell’indifferenza, dell’emarginazione, di chi già alla nascita è destinato a non avere futuro e di chi oggi sente di non averlo. A loro va il mio pensiero per questa Festa Nazionale della Liberazione che si unisce alla ricorrenza della fondazione della città di Aprilia e il mio personale augurio che sappiamo insieme realizzare un cammino per superare ogni barriera”.
“Le ricerche storiche hanno dimostrato che ad Aprilia non c’è stata una vera e propria Resistenza alla dittatura fascista. Il Comitato di Liberazione Nazionale locale, più volte modificato, è stato istituito al momento dell’ingresso delle truppe alleate nella città per dinamiche politiche specialmente dovute al nuovo assetto governativo del paese. Aprilia però, non è più il borgo rurale di pochissimi abitanti e oggi gli apriliani sono tanti, anche partigiani che hanno lottato in altre realtà italiane. La Resistenza Apriliana si è consumata nella povertà e nelle sofferenze di chi ha creduto nella ricostruzione postbellica di una città distrutta e abbandonata al suo destino, nella lotta quotidiana per dare un pezzo di pane ai figli, per costruire un tetto saltato durante i combattimenti, per la bonifica dei campi minati. E’ lo spirito da una parte di chi si è sacrificato per dare libertà e democrazia al paese e dall’altra di chi si è rimboccato le maniche, anche a costo della vita, per dare un futuro alla città e ai propri figli. Questo grande spirito va recuperato oggi che guardiamo anche ai partigiani che non ci sono più e al loro modello che continua ad essere mantenuto vivo dalla memoria dell’Anpi. Esempi appunto necessari per aprire una nuova Resistenza che possa garantire un futuro ai cittadini, ai giovani e alla città”.