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“Velletri Libris”: questo sabato lo scrittore Diego De Silva ed il Trio Malinconico.

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Nuovo appuntamento con la rassegna letteraria “Velletri Libris”. Domani sera alle 21.00, presso l’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica, è in programma l’incontro con lo scrittore Diego De Silva ed il Trio Malinconico. Sarà un’esilarante performance, tra letteratura e musica.

Intanto, lo scorso mercoledì sera, nell’ambito della rassegna, – organizzata dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano – si è tenuto un evento di spessore internazionale: nella meravigliosa cornice dell’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica è arrivato lo scrittore Gleen Cooper, campione di vendite con i suoi romanzi e tra i più apprezzati giallisti al mondo. Il suo ultimo libro, I figli di Dio, uscito pochi giorni fa, sta facendo il giro del pianeta e nel tour mondiale di Cooper fra le cinque tappe italiane Velletri ha rappresentato la seconda, dopo Roma.

La giornata veliterna del giornalista, archeologo, sceneggiatore, produttore cinematografico e biotecnologo statunitense è iniziata con una visita guidata, a cura della storica dell’arte Sara Di Luzio, presso i diversi siti archeologici cittadini, prima di spostarsi presso la Cattedrale di San Clemente dove Cooper ha visitato la meravigliosa cripta. Proprio in apertura di serata, davanti ad un Auditorium gremito, lo scrittore ha salutato così gli spettatori: “Sono davvero orgoglioso di essere stato a Velletri di aver visto questa splendida città. Mi ha colpito la cattedrale, con i suoi santi e i suoi reperti, credo che possa essere l’ispirazione di tante nuove storie”. Grazie al lavoro impeccabile della traduttrice-interprete Solange, Cooper ha parlato di sé e della sua ultima opera, che è già in cima alle classifiche dei libri più venduti. “Da piccolo – ha raccontato Cooper – sentivo una forte esigenza di scrittura. Poi la mia formazione mi ha portato altrove, ma scrivere è stata per me l’espressione della libertà”.

Un percorso fortemente tecnico e scientifico, quello professionale dell’autore de I figli di Dio, che si è tuttavia tradotto in letteratura di successo. In merito al suo rapporto con la fede, tema centrale del libro insieme al mistero, Cooper ha detto: “Non credo che esista fede senza miracoli, come non credo che i miracoli esisterebbero senza la fede. Alcuni passaggi servono per rispondersi alle domande di sempre, quelle tra il bene e il male, oppure per sapere se c’è un destino già disegnato a cui andiamo incontro”.

Un altro passaggio cruciale è stato quello sull’attualità e sull’immigrazione: “Non sminuisco il fatto che sia un problema serio, ma come medico dico che non bisogna demonizzare queste persone perché sono cittadini come noi e non sono inferiori”. L’opera di Cooper è più che un semplice giallo, scava (ed è un termine appropriato viste le competenze archeologiche dell’autore) nella storia, nel mistero, nell’intreccio e nella religione, a cominciare dal nome scelto per le tre giovani protagoniste (Maria). A fine serata, dopo un lungo firma-copie, Cooper ha visitato la Mostra aperta per l’occasione nell’Accademia di Belle Arti di Velletri e ha rilasciato per “Velletri Libris” una breve intervista.

Gleen Cooper, lei durante la presentazione ha raccontato delle difficoltà ad entrare nel mondo dell’editoria: il suo primo romanzo è stato accompagnato da 66 delle lettere mandate agli agenti letterari per una pubblicazione, e a tante missive ha risposto una sola persona. Come può spiegarci questa sua perseveranza, cosa la ha spinta ad insistere e a non pensare di tornare a svolgere le sue attività professionali di sempre?

Fondamentalmente ho insistito perché pensavo davvero che il libro fosse valido. Anche se fino a quel momento avevo fatto diversi lavori, sentivo che tale romanzo era la cosa più riuscita. Ci credevo fortemente e veramente, ed è stato sufficiente per spingermi ad andare avanti. Mi sono convinto sempre più che fosse la cosa giusta da fare e soprattutto pensavo di doverlo a me stesso.

Lei ha lodato le bellezze architettoniche, paesaggistiche e culturali dell’Italia. Il pubblico italiano, di contro, è uno dei più affettuosi nei suoi confronti e la segue molto. Recepisce l’affetto dei lettori italiani, mostrato anche stasera?

Mi sento molto gratificato dai feedback che ricevo perché se le persone apprezzano ciò che scrivo vuol dire che sto facendo una cosa che a loro piace. Questo mi incoraggia molto, mi fa andare avanti, e il fatto che ci sia chi ama la mia letteratura è la base di tutto. Se non avessi queste risposte probabilmente non ambienterei i miei libri in Italia e non sceglierei temi che piacciono agli italiani.

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