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Aprilia Multiservizi, il Mef boccia alcune controdeduzioni dell’ente: “Troppe le criticità non superate”

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La gestione dell’Aprilia Multiservizi risulta sempre più confusa e carente. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha scritto al Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, al sindaco Terra, alla Procura Regionale della Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno indicando la bocciatura di ben 7 su 23 delle controdeduzioni sottoscritte dal Collegio di liquidatori dell’Asam nominato dalla Giunta del Comune di Aprilia. Le controdeduzioni erano state presentate con una nota il 2 maggio scorso dopo i rilievi espressi dal Mef durante la verifica amministrativo-contabile eseguita da un dirigente dei Servizi Ispettivi di Finanza pubblica.

Un altro flop, dunque, per quanto riguarda la gestione dell’Asam ormai avviata alla liquidazione. Insomma i conti continuano a non tornare. In questi anni l’azienda sarebbe stata gestita con troppa superficialità ad iniziare dall’inquadramento del direttore generale, per passare poi al recupero crediti mai effettuato concretamente, fino ad una gestione del personale particolarmente distratta.

La risposta del Mef conferma quanto è sempre stato sotto agli occhi di tutti negli anni: la Multiservizi resta un carrozzone che si è trascinato a spese, naturalmente, dei cittadini di Aprilia.

Ma andiamo nel dettaglio. Il Mef fa delle importanti considerazioni sul punto 1: “Le funzioni di Direttore generale – scrive il Ministero – sono svolte in assenza di un formale provvedimento di nomina che fissi i termini principali dell’attività, la sua durata la tipologia del rapporto di lavoro e i criteri per la determinazione del trattamento economico; in assenza di un contratto individuale che specifichi l’oggetto della prestazione, la durata, il trattamento economico complessivo e ogni elemento utile. La situazione, in pratica, risulta ancora indefinita, si rimette il rilievo di che trattasi alla valutazione della Corte dei Conti”.

Criticità in materia di crediti. “Sono stati iscritti in bilancio crediti in misura superiore – spiega il Mef – al presumibile valore di realizzo, si registrano mancati accantonamenti al fondo svalutazione crediti e inadempimenti in materia recupero dei crediti aziendali”. Il collegio di liquidatori ha conferito mandato al consulente legale per la procedura di recupero crediti nei confronti del Comune di Aprilia solo ad aprile 2018.

Non è finita qui. Il Mef fa delle considerazioni anche per quanto riguarda la mancata iscrizione di presunte passività in bilancio in violazione del principio della prudenza e mancati accantonamenti al Fondo per rischi e oneri. “L’insufficiente accantonamento al Fondo Rischi ed Oneri è stato oggetto anche di osservazione da parte del Collegio dei Liquidatori che ne ha verificato l’esiguità così come evidenziato nel referto ispettivo”.

Irregolarità varie nella corresponsione del salario accessorio. “Si conferma –spiega il Mef – il rilievo ispettivo per la mancanza di una contrattazione di secondo livello che stabilisca i criteri per il conferimento ai dipendenti del trattamento economico accessorio e si raccomanda l’azienda di porre in essere tutte le iniziative per adempiere ad un preciso obbligo normativo, anche nelle more della definizione delle procedure di liquidazione”.

E ancora. Irregolarità varie in tema di lavoro straordinario. “Si rileva la mancata autorizzazione preventiva – aggiunge il Ministero – l’effettuazione di un servizio non avente carattere di eccezionalità e imprevedibilità, nonché il superamento del limite massimo individuale giornaliero”.

Il Mef ha preso atto, infatti, delle argomentazioni fornite dall’azienda che ha rappresentato la necessità di provvedere alle numerose e continue richieste di interventi d’urgenza da parte della Polizia Locale, Polizia Stradale, Carabinieri e Comune per la messa in sicurezza delle strade con il poco personale in servizio con l’oggettiva impossibilità di predisporre una preventiva autorizzazione all’effettuazione di lavoro straordinario. Tutto ciò fino all’avvenuta sottoscrizione del nuovo conto di servizio dl 31 ottobre 2017 che ha definito gli ambiti d’intervento dell’azienda. Non sono state fornite infatti spiegazioni circa il superamento del limite massimo individuale giornaliero.

Da sottolineare anche i rilievi posti sulla “Illegittima corresponsione di rimborsi chilometrici”. Il Mef spiega che: “Sulla problematica l’Azienda, nelle controdeduzioni, ha precisato che l’utilizzo delle proprie autovetture da parte dei 15 dipendenti che svolgono il servizio di assistenza domiciliare ad anziani e disabili in tutta la città di Aprilia è senz’altro più economica e conveniente ed i vantaggi economici connessi sono anche subordinati al fatto che, non essendoci un servizio pubblico che permetta di spostarsi velocemente da un punto all’altro della città, sarebbe stato necessario procedere all’acquisto o al noleggio a lungo termine di vetture da mettere a disposizione delle operatrici. Il Dipartimento del Mef, invece, ritiene che le argomentazioni fornite non tengano conto dell’economicità della gestione, in altri termini non è dimostrato con prospetti e calcoli analitici che i rimborsi chilometrici erogati siano stati più convenienti rispetto all’acquisto o al noleggio a lungo termine delle autovetture. E ciò anche alla luce del fatto che l’azienda ha determinato un rimborso per chilometro pari a 0.70 euro (dal mese di febbraio 2012, innalzando quello precedente che era di 0.60 euro per chilometro percorso) che è di molto superiore a quello previsto per le pubbliche amministrazioni (1/5 del costo di un litro di benzina) da prendere come riferimento per una comparazione dei costi e della economicità della gestione. Va evidenziato che se l’azienda avesse adottato il rimborso previsto dalla normativa (0.33 euro per chilometro) la spesa sostenuta sarebbe stata circa la metà con un risparmio di circa 45 mila euro mediamente ogni anno (dal 2012 al 2015).

Poiché non è stata documentata in maniera dettagliata l’economicità della gestione, il rilievo non può essere superato e si rimettono le conseguenti valutazioni alla suprema Magistratura Contabile. La Magistratura contabile valuterà l’opportunità di far conoscere l’esito della vertenza”.

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