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Ad Aprilia una “Mostra sul Fascismo e la legislazione razziale” organizzata dal circolo Anpi.

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Ad Aprilia una “Mostra sul Fascismo e la legislazione razziale” organizzata dal circolo Anpi “Vittorio Arrigoni”. L’inaugurazione è prevista per questo sabato 13 aprile alle 17.00 presso i locali dell’ex Cral di via delle Margherite.

Il 1° gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione italiana. Il terzo articolo, al primo comma, recita così: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Questa è stata la risposta inequivocabile dell’Italia democratica risorta dal ventennio della dittatura fascista. Dieci anni prima, il Governo Mussolini e il Parlamento in mano ai fascisti avevano promulgato le leggi razziali. L’obiettivo? Colpire il nemico, il diverso da umiliare e discriminare: gli italiani di religione ebraica. Eppure molti degli ebrei italiani, esattamente come la maggioranza dei cittadini di allora, erano vicini al regime fascista; è difficile oggi immaginare lo stupore, l’incredulità, lo smarrimento di chi, perfettamente integrato, si è visto cancellare da un giorno all’altro tutti i diritti: lavoro, vita, dignità. E ciò per mezzo di leggi spietate, ingiuste e discriminatorie.

La mostra non può raccontare completamente una vicenda tanto complessa e drammatica, come quella che colpì l’Italia e gli ebrei italiani dal 1938 alla fine della seconda guerra mondiale. Per narrarla, viene scelto anche il racconto delle storie delle persone, molte sconosciute, altre più note, colte nella loro quotidianità ingiustamente violata. Se in Italia l’indifferenza è stato il sentimento più diffuso, non sono mancate vicende di coraggio e solidarietà. Ma c’è stato anche chi ha condiviso le politiche razziste e, ancora, chi –dopo l’occupazione tedesca –ha avuto un ruolo determinante nella collaborazione con i nazisti, nei rastrellamenti e nella deportazione. Si alternato i racconti personali alla storia più generale, per cercare di far emergere quanto il razzismo fascista si è accanito anche contro omosessuali, rom, Testimoni di Geova, neri e meticci. La ricerca inoltre è arricchita di foto e documenti del tutto inediti, messi a disposizione dalle famiglie degli eredi o da archivi pubblici.

Una ricerca storica originale è la sua capacità di indagare il passato alla luce delle questioni del presente. Lo studio del passato non può avere un puro interesse, diciamo così, antiquario, ma un lavoro che consente di capire meglio il mondo circostante. Una riflessione su quelle teorie, la loro formazione e diffusione ci aiutano a capire perché anche oggi la nostra società è attraversata da un così prepotente e collettivo odio  razziale verso gli altri fino a far cadere anche le barriere linguistiche e culturali.  I cittadini sono invitati.

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