fbpx
HomeArchivio Spettacolo e CulturaAd Ariccia la mostra “Segni e sogni nei sentieri di Diana”

Ad Ariccia la mostra “Segni e sogni nei sentieri di Diana”

Articolo Pubblicato il :

Il Museo della Locanda Martorelli, ad Ariccia, sabato 19 ottobre ospita la mostra personale di Viviana Quattrini dal titolo “Segni e sogni nei sentieri di Diana” con una presentazione del professor Renato Mammucari e del prof. Giovanni Papi.. L’inaugurazione è preceduta da un’introduzione al “Mito e culto di Diana Aricina” dell’archeologa Maria Cristina Vincenti che si terrà  dalle 17 alle 18.

L’inaugurazione della mostra è preceduta da un’introduzione al “Mito e culto di Diana Aricina” della dott.ssa archeologa Maria Cristina Vincenti che si terrà  dalle ore 17 alle 18. Affascinata dalla natura romantica, sublime e “pittoresca” del Parco Chigi, legato in particolare alla memoria mitologica del culto di Diana e al suo “Bosco Sacro”, Viviana Quattrini propone una ricerca visiva dove elabora la fascinosa e multiforme personalità della dea con disegni, dipinti e piccole sculture dove natura e creazione convivono. Nelle opere in mostra l’artista presenta una lettura evocativa a più livelli che si articola in rappresentazioni in cui natura, mito e storia si intrecciano in visioni dinamiche e simboliste. Nei suoi dipinti il contesto paesaggistico del “Bosco Sacro” Aricino sarà suggerito e interferirà con le varie interpretazioni che nel  tempo si sono susseguite su questa divinità. Tanto misteriosa quanto eteroclita, Diana è la dea amante della solitudine e regina delle selve è insieme una figura fuggevole e attraente, lunare e animalesca, che incarna la “natura incontaminata” misteriosa e selvaggia dei boschi. Su questo filo conduttore quella dell’artista è anche una riflessione sulla natura svelata nella sua innata bellezza e ferocia, sull’instabilità e la mutevolezza delle forme e sull’idea di rigenerazione. Estratti delle presentazioni: “La intensa produzione artistica di Viviana Quattrini va intesa come un mosaico che gioca, al pari di intrecci tra segni e sogni, che si uniscono e si compenetrano, essendo a ben vedere un tutto inscindibile, che tocca le corde della fabulazione scandenti quasi le fragili sequenze della vita di ognuno di noi; altro non sono che la materializzazione di quel senso di finito eppur di eterno che regola ogni cosa terrena, così come il bene e il male, l’umano e il divino scandiscono la vita di ogni essere vivente.”

Renato Mammucari

“Ogni mito ci somiglia e racconta della nostra anima. Ma quelli che indaghiamo ci somigliano di più. Viviana Quattrini trova fra storia, sogno e mito dello speculum Dianae, il riflesso della propria idea di bellezza espressa qui nei suoi lavori, quasi in un gioco di specchi e di rimandi con il mito: ambientata in luoghi incontaminati e intatti dove ancora pervade un dialogo vitale con gli elementi vegetali e animali, con il divino e l’umano, in una vivacissima sintesi coloristica dove risalta anche la fresca ispirazione dell’osservazione al vero del Parco Chigi: uno dei lembi rimasti intatti dell’antico Nemus e che traspare sempre nei dipinti.”

Giovanni Papi

Viviana Quattrini nasce a Roma nel 1982. Consegue la laurea specialistica in storia dell’arte contemporanea e da sempre si dedica allo studio delle tecniche pittoriche e scultoree. Ha collaborato e lavora come critica d’arte e curatrice. Partecipa a diverse mostre collettive e nel 2011 è selezionata per il concorso internazionale di scambio culturale con la Cina “Seguendo il cammino di Marco Polo”, con un soggiorno lavorativo ad Hangzhou. Nelle sue opere indaga la natura, nella complessità e molteplicità delle sue forme e specie. Dall’ acuta percezione, fugace e transitoria della vita, sviluppa composizioni che si espandono lungo ideali traiettorie in cui la rappresentazione, fuori da ogni contesto, si va smaterializzando perdendo di consistenza e peso. Relazioni e interazioni reali o immaginarie si stabiliscono poi tra i soggetti e gli oggetti rappresentati in cui gli elementi si compenetrano a formare suggestive immagini. Le sue figure ritornano in questo modo ad un mitologico e ideale Eden dove trovano rifugio dalla schizofrenia del presente in un rapporto connaturato e autentico con i propri elementi.

 

spot_img
ARTICOLI CORRELATI

NOTIZIE PIù LETTE