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Adriana Calì: “Per garantire la navigabilità di Rio Martino in tempi brevi occorre intervento in urgenza”

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Ho letto con molta attenzione l’intervento di Sergio Cappucci pubblicato sull’edizione odierna del quotidiano Latina Editoriale Oggi. E lo ringrazio per il suo interessamento ma devo constatare che, purtroppo, le sue osservazioni non apportano nulla di nuovo.

L’Amministrazione, infatti, sa perfettamente che esiste un Protocollo e in questi anni ha provveduto ad inviare alla Regione Lazio tutte le informazioni richieste. L’ultimo incontro in tale senso c’è stato lo scorso 24 novembre con ulteriori integrazioni e dettagli riguardo i piani di intervento. Inutile dire che se avessimo ottenuto il finanziamento che attendiamo da oltre 2 anni, avremmo già provveduto ai consueti interventi di dragaggio e ripascimento, come il Protocollo impone.

Nelle more che tutto questo processo abbia finalmente un lieto fine per noi tutti e facendo conto soltanto sulle risorse, sempre insufficienti, a disposizione delle Amministrazioni, non possiamo ignorare le istanze di navigabilità e sicurezza che quotidianamente ci vengono rivolte.

L’ultimo intervento di dragaggio risale al giugno scorso e ora, a distanza di 6 mesi, occorre di nuovo intervenire. Un intervento che trascende dal Protocollo e dai vari adempimenti che i diversi interlocutori richiedono, vedi ad esempio la Vinca (Valutazione di Incidenza Ambientale) richiesta dall’Ente Parco.

La questione è molto semplice: se vogliamo restituire la navigabilità al porto canale e accogliere le richieste dei lavoratori/pescatori la soluzione nostro malgrado è quella dell’urgenza. Se non si vuole perseguire questa strada ma quella del Protocollo, i tempi saranno necessariamente lunghi essendo richiesti un progetto di dettaglio che indichi le zone di prelievo e di deposito, screening ambientali adeguati, la concessione di permessi e di pareri favorevoli da tutti i soggetti coinvolti (Comune di Sabaudia, Capitaneria di Porto, Consorzio di Bonifica Agro Pontino, Reparto Carabinieri Biodiversità Fogliano, Arpa Lazio, Ente Parco Circeo).

L’occasione è giusta per tornare a sensibilizzare la Regione e tutti gli Enti coinvolti affinché il Protocollo sia reso finalmente operativo. Soprattutto con la destinazione delle risorse economiche.

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